Set 18, 2010 | Notizie | 0 commenti

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ANGLAD. PER BATTERE LA DROGA IL CORAGGIO DELLE MAMME

p01angladANGLAD Napoli è un’Associazione di Volontariato di prima accoglienza che opera da 25 anni sul territorio campano.
L’associazione si occupa senza fini di lucro di problemi legati alla tossicodipendenza aiutando i giovani tossicodipendenti e le loro famiglie ad intraprendere un percorso di recupero.

La nostra collaboratrice, Daria Miccù, ha intervistato il presidente Assunta Esposito, tra le prime mamme coraggio di Napoli, per capire come l’esperienza personale del singolo possa diventare uno stimolo prezioso per portare il proprio contributo concreto a favore di tutta la comunità.

 

Presidente, la droga Le ha portato via un figlio. Il dolore di una madre deve essere immenso…

Sì. E’ una ferita non sanata. Mio figlio è morto a Bologna la vigilia di Natale scorso.
Fino ad oggi sto ancora aspettando che mi vengano restituiti i suoi effetti personali. E’ difficile trovarsi in questa condizione. Chiedere aiuto… ma a chi?
Il dolore è tanto, ma non mollo.

 

Lei è una lottatrice?

Preferisco siamo gli altri a giudicare.
Posso però dire che, quando 20 anni fa scoprii ciò che non mi sarei mai aspettata – che mio figlio si drogava – mi sono attivata in prima persona per fermare la piaga della tossicodipendenza.

anglad assunta esposito (Assunta Esposito, Presidente ANGLAD Napoli)


E cos’ha fatto?

Ho contattato le mamme coraggio dei Quartieri Spagnoli e mi sono unita a loro per andare dall Presidente della Repubblica a chiedere aiuto. In seguito ci siamo incatenate in piazza, io con altre madri, per sensibilizzare l’opinione pubblica ad iniziare una fattiva lotta alla droga.
E’ così che siamo riuscitiea ottenne prima i locali della Chiesa del Carmine e poi dal Comune di Napoli, un locale in via Antonietta de Pace 25, dove poter accogliere ragazzi da mandare in comunità. A questi, dal Maggio, 2006 si è aggiunto un nuovo locale, più ampio ed ospitale, in via Piazza Larga al Mercato 38.

 

Cosa fa quotidianamente l’associazione?

Raccogliamo i tossicodipendenti dalle strade e li aiutano ad intraprendere percorsi di recupero, a San Patrignano ad esempio.
Ma non solo: ogni giorno, coadiuvata da altri genitori, mettiamo la nostra esperienza al servizio di chi si trova a lottare contro la dipendenza. Parliamo con i ragazzi, li aiutiamo in ogni modo.
Seguiamo e prepariamo i ragazzi che decidono di intraprendere un cammino di recupero con singoli e frequenti colloqui, li accompagnamo presso le strutture alle quali vengono assegnati, senza mai abbandonarli. Restiamo in contatto continuo con le Comunità per seguire il percorso del Ragazzo.
In più, seguiamo e aiutiamo le famiglia a capire, affrontare e superare le varie problematiche che potrebbero verificarsi lungo il cammino del proprio congiunto.

 

Come finanziate le Vostre attività?

Ogni genitore dell’ Anglad si autotassa per far fronte a spese di gestione. L’unica, grande ricompensa viene quando i ragazzi, ormai disintossicati, partono per poter iniziare un programma, prima di recupero, e poi reinserimento nella società.
ANGLAD Napoli vive esclusivamente grazie al volontariato dei suoi associati e sopratutto con i propri mezzi reggendo tutto le con le sole quote associative.

 

L’amministrazione Vi ha supportato? Cosa chiedereste al nuovo sindaco di Napoli?

L’amministrazione dovrebbe fare di più. Basta con questi politici mangiasoldi. Vorremo un sindaco donna che come madre comprenda la disperazione di famiglie di giovanissimi ragazzi drogati.
Chiediamo aiuto e sostegno economico poiché l’associazione e i genitori dei ragazzi non riescono sempre a sostenere le spese per la disintossicazione.
Inoltre, non si possono più disintossicare i ragazzi dalla droga con altra droga: lo scalaggio del metadone non basta. Ci sono ragazzi in queste condizioni da 5 anni. Occorrono cure alternative e altre terapie, più costose ma anche più efficaci. 

 

Prima di lasciarci, può dirci che iniziativa ha in cantiere l’associazione per il prossimo futuro?I progetti sono tanti. Tra tutti, una speranza è quella di organizzare un’associazione notturna per essere vicini ai ragazzi 24 ore su 24. Attualmente non siamo attrezzati per trattenerli durante la notte. Lo facciamo durante il giorno, in cui possono restare con noi; la sera non possiamo seguire i ragazzi. Il rischio è che si sentano abbandonati, e soli continuino a drogarsi.


 

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