Mag 24, 2011 | Notizie | 0 commenti

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COME FAVORIRE LO SCAMBIO SOCIALE: ECCO IL CASO DI BOLOGNA

bolognaL’antidoto all’isolamento sociale, alla chiusura e alla poca relazione, sembra provenire da Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano sono in fase di sperimentazione le cosiddette zone LSP, ovvero “Luogo di Sosta Pedonale”. Cosa si intende per LSP? Dei luoghi dove è possibile rilassarsi, pranzare al sacco, leggere, ascoltare musica o fare conversazione.
In pratica sono delle “micro-piazze temporanee” – che durano pochi giorni o poche settimane – attrezzate con tavoli, panche, contenitori per la raccolta differenziata, una rastrelliera per le biciclette e una piccola pedana, sulla quale chiunque è libero di salire ed avviare una discussione pubblica. L’obiettivo del progetto? Favorire la mobilità sostenibile e ritrovare il senso di condivisione ed ospitalità tipico della tradizione italiana.
Il progetto prende le fila nel 2007 da una tesi di laurea in riqualificazione micro-urbanistica, la cui teoria è che per dare valore, vivibilità e sicurezza ad una strada urbana, si deve puntare sulla partecipazione di chi vi abita. Negli anni successivi il lavoro è stato presentato al comune di Bologna che ha avviato la sperimentazione nel 2010, dopo aver riscontrato interesse da parte di commercianti, liberi professionisti, docenti universitari e cittadini.
Il passo successivo è stato quello poi, di creare una vera e propria rete di LSP, tutti diversi tra loro e tutti progettati con la partecipazione dei cittadini. Il successo del progetto è dimostrare che con interventi minimi e mirati sullo spazio pubblico, atti a renderlo più ospitale e più funzionale, si può rendere un centro storico, una via o un quartiere più accogliente, sia peri dei cittadini che per i turisti. Altra conseguenza importante dei LSP, è l’incentivazione della vita di strada e del commercio anche in zone normalmente poco frequentate, grazie ad un netto miglioramento delle condizioni di presidio e sicurezza da parte degli abitanti stessi. In questo modo migliora lo spazio urbano e si favorisce lo scambio e il confronto sociale.
Un’iniziativa assolutamente lodevole, che punta al coinvolgimento diretto del cittadino nella vita pubblica, intesa anche come riqualificazione e miglioramento del proprio spazio urbano e sociale. Un’iniziativa quindi, che sposa pienamente i nostri princìpi civicratici.

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