Lug 14, 2011 | Notizie | 0 commenti

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Danni all’etere: inviare una mail da un mega aumenta l’effetto serra

 

emissioni_coLa mail è uno strumento gratuito che ha semplificato e non poco la
vita quotidiana, ma, da quanto risulta, tale mezzo di comunicazione e di
trasfermento dati produce danni sotto il profilo ambientale. Che l’uso
del Web non fosse a impatto zero era noto da tempo, ma uno studio dell’
Ademe (Agenzia francese per l’ambiente ed il controllo energetico), ha
fatto i conti sull’uso della posta elettronica. L’analisi, pubblicata sul quotidiano francese “Le Parisien”, analizza e sopratutto dimostra che, tra il click di invio e la ricezione di un messaggio nella casella di posta elettronica, vengono emessi anidride carbonica (CO2) e gas a effetto serra. Per fare un oridine di paragone,  1 mega equivale a 19 grammi di CO2, più di quanto si consuma per preparare due tazze di tè (circa 14 grammi di CO2). Se vengono aggiunti per conoscenza altri dieci destinatari, allora l’impatto ecologico dell’e-mail deve essere moltiplicato per quattro. Inoltre i ricercatori dell’Ademe illustrano che questo è dovuto al fatto che la e-mail, una volta inviata, viene copiata una decina di volte dai diversi server che si occupano di inoltrarla nella rete fino a destinazione e, a ogni passaggio, viene consumata la stessa quantità di energia elettrica. Inoltre più la e-mail è pesante, per esempio seci sono allegati (che in più verranno stampati), più inquina. Le Parisien ricorda che sono 250 miliardi le e-mail inviate in media ogni giorno nel mondo, di cui l’80% sono spam, ossia messaggi di posta indesiderata. Nel 2013 l’Ademe stima che si supererà la cifra di 500 miliardi di e-mail quotidiane. Per quanto riguarda la Francia, l’impiegato di un’azienda di oltre 100 persone riceve in media ogni giorno 58 mail e ne invia a sua volta 33, che pesano in media 1 mega. Se si contano 250 giorni lavorativi all’anno, questo corrisponde a 13,6 tonnellate di CO2 emesse.

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