In Germania, 120 chilometri a nord di Berlino, un impianto eolico genera energia elettrica che viene impiegata per produrre idrogeno. Quando soffia il vento e le turbine girano al massimo della potenza (6 MW), azionano un impianto di elettrolisi che scinde le molecole di acqua in idrogeno e ossigeno: con 0,5 MW si producono 12 chili di idrogeno all’ora, sufficienti per far marciare una vettura per 1.200 km. Oggi in gran parte l’idrogeno prodotto nel centro di Schenkenberg, presso Prenzlau, viene addizionato al biogas generato dagli scarti delle coltivazioni di mais dei dintorni, che alimenta un impianto di cogenerazione. A parte il calore prodotto, l’energia del cogeneratore viene immessa nella rete quando l’elettricità prodotta dalle turbine eoliche è bassa o nulla a causa della scarsità di vento.L’idrogeno è un ottimo sistema per immagazzinare (e trasportare) l’energia generata dalle pale eoliche e dal fotovoltaico. Il gas prodotto può inoltre essere stivato e conservato in depositi geologici sotterranei per essere utilizzato quando serve, come già avviene con le riserve strategiche di metano. Al momento quello prodotto a Schenkenberg viene trasportato con autocisterne a Berlino, dove la Total gestisce alcune stazioni di servizio per le (poche) auto a idrogeno circolanti.A differenza di un’auto elettrica, che con un «pieno» può percorrere al massimo 120-150 km, una a idrogeno con un serbatoio da 5 kg può fare anche 400-500 km prima di fermarsi e rifornirsi. E il pieno di idrogeno si fa nello stesso tempo dei carburanti tradizionali, a differenza delle ore che servono per ricaricare le batterie elettriche. A meno di sostituire la propria scarica con una batteria precaricata.
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