I voucher non ci sono più..o quasi
Dunque il Governo ha deciso di eliminare lo strumento del voucher per evitare di andare al referendum e ottenere l’effetto dello spirito “antigovernativo” dei cittadini italiani.
E si perché al di là del merito referendario, la consultazione popolar evrebbe consentito agli elettori di scagliarsi contro un Governo senza grandi energie e soprattutto contro una classe dirigente politica ormai al minimo della credibilità.
Certo il caso Minzolini ha ridimensionato ancora di più la credibilità della politica, per non parlare poi del caso Consip.
Insomma per evitare di cadere sotto le spinte popolari (che non possono essere più definite populiste diciamo noi) allora si è preferito evitare quel referendum cercando ora un dialogo con le parti sociali che fosse in grado di trovare un altro strumento in grado di sostituire il voucher.
Siamo all’assurdo. Invece di modificare l’istituto si cerca un sostituto.
Ora il MInistro Orlando e l’on Damiano invocano un confronto con il mondo, prima allontanato, delle parti sociali per trovare una soluzione.
Siamo sempre più convinti che l’Italia debba ritornare subito al voto ma il fatto che nessuno parli di legge elettorale e di elezioni fa nascere il sospetto di accordi sotterranei volti a far andare avanti fino a scadenza naturale una barca che ormai è alla deriva, con un debito sempre più grave, malgrado i sacrifici degli italiani.
Questa politica che oggi ci governa non è tra le più rappresentative e soprattutto non ha le idee chiare su come farci uscire da una situazione ormai critica e non più tollerabile
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