Ott 10, 2018 | Notizie | 0 commenti

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DIABETE….CURE NEGATE

Nelle ultime due settimane l’Asl Napoli 2 nord è stata al centro dell’attenzione mediatica a causa di una ennesima triste vicenda di “mala assistenza sanitaria”.

In sintesi già da alcuni anni i pazienti diabetici dell’Asl lamentano la pochezza di centri specialistici per la cura del diabete, accreditati e funzionanti

L’ Asl ha un bacino di utenza superiore al milione di residenti ed include ben 32 comuni della provincia di Napoli, come da dati del 2015.

La prima pietra viene “lanciata” dalla denunzia dell’ ASPAT, associazione di categoria che rappresenta le imprese private di centri specialistici, il 4 ottobre scorso.

In una conferenza stampa si denunzia l’inadempienza dell’ Asl che non ha provveduto ad individuare i 9 centri di diabetologia privati accreditati, previsti da apposita delibera della Regione Campania, risalente ai primi mesi del 2018.

I numeri del diabete risulterebbero essere orientativamente questi:

54 mila pazienti diabetici residenti nel territorio complessivo, che ricevono solo 90 mila prestazioni di dialettologia a fronte del fabbisogno di 240 mila all’anno.

Questo deficit assistenziale sarebbe diretta conseguenza della carenza di centri sufficienti alle gestire richieste dei pazienti, costringendo gli stessi a migrare verso centri delle altre Asl, e determinando, oltre ai disagi per i pazienti, aggravi di spesa per la stessa Asl Na2 nord.

In effetti approfondendo l’Atto Aziendale, ultimo approvato, pochissimo si può dedurre dello stato effettivo dell’arte sulla presa in carico dei pazienti diabetici.

Alcuni dati, certamente spaventosi, riguardano l’obesità pediatrica, e sono comunque datati (2014), ma vale la pena leggerli e riflettere:

Percentuale di bambini obesi 17% superiore alla media nazionale che è di 9,8%

Percentuale di bambini in sovrappeso 29,6 superiore alla media nazionale che è di 20,9%;

(la Campania ha la prevalenza più alta in Italia di obesità infantile);

Mortalità diretta per diabete 5,1% di 7355

Mortalità per eventi cardiovascolari 36% di 7355.

In quest’ultimo dato, quanti eventi cardiovascolari ad esito fatale sono stati determinati dalla patologia diabetica?

Non ci è dato sapere…

Dopo questa serie di interventi a mezzo stampa, l’ASPAT investe del problema il Difensore Civico della regione Campania.

E’ chiaro che accettando i pochi numeri del problema, riportati nell’Atto Aziendale, e spulciando in rete per cercare informazioni più precise, provenienti da “Osservatori di salute” più imparziali, risulta evidente che non si può giustificare per alcuna ragione la presenza solo di pochi centri diabetologici distrettuali.

Eppure, dopo l’intervento del difensore civico, l’Asl trova tempo e modo di rispondere, non certamente contro l’avv. Fortunato, ma verso ASPAT, brandendo la minaccia di querela per diffusione allarmistica di notizie false.

Secondo l’Asl gli accreditamenti sono stati negati per giusta ragione ed a tutela dei cittadini, causa mancanza di requisiti da parte dei soggetti richiedenti.

Non è nostro compito sindacare sul torto o ragione della scelta dell’Asl, ma ci è certamente dovuto fare alcune considerazioni sulla modalità con cui la nostra P.A. si rapporta con la comunità e su come opera nell’interesse del bene collettivo.

Leggendo ancora l’Atto Aziendale, si scopre che esisterebbe sulla carta un potentissimo strumento di compartecipazione e concertazione, che è chiamato “Audit Civico”.

Esso, incluso nell’Art. 8, recita quanto segue:

Audit Civico

L’audit civico è uno degli strumenti primari per la partecipazione dei cittadini alle politiche

sanitarie aziendali.

È, infatti, una metodologia che ha la finalità di promuovere la valutazione da parte dei cittadini, della qualità delle prestazioni delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere.

Il processo di Audit civico si basa sull’analisi critica e sistematica delle azioni svolte dalle

Aziende, attraverso l’utilizzo di uno strumento metodologico che comporta la definizione di

indicatori tramite la co-progettazione tra cittadini e referenti aziendali delle modalità di

raccolta dati.

I dati forniti dalla rilevazione degli indicatori verranno confrontati con le informazioni tratte da altri sistemi di monitoraggio delle strutture e dei servizi, quali, ad esempio, l’accreditamento, le segnalazioni dei cittadini, la documentazione riguardante delibere e provvedimenti aziendali, le liste di attesa, le interviste alle direzioni generali e sanitarie e la consultazione delle organizzazioni civiche.

I report prodotto dall’Audit Civico sono strumento essenziale di valutazione delle attività

dell’Azienda.

Pertanto, tali documenti saranno sottoposti all’attenzione della Direzione Strategica, degli organismi di valutazione aziendali, della Consulta Sanitaria, del Collegio di Direzione.

E’ andata veramente così????….

I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE

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