La nascita della Macroregione Mediterranea ha in sè un ruolo significativo anche nella Ricerca e nell’Energia. Due settori che hanno oggi un ruolo fondamentale sia per la salvaguardia del nostro ecosistema (messo a dura prova da decenni di abusi perpetrati ai danni della nostra amata terra che “ci ospita”) sia per la nascita di nuovi settori professionali che possono apportare nuovi posti di lavoro e benessere sociale. Non c’è giorno in cui non vengono denunciati eventi catastrofici ambientali, umani ed animali scaturiti da una errata funzione di ricerca e sviluppo di tecnologie, prodotti, servizi che hanno dato un’immediata soddisfazione delle esigenze temporali ma parallelamente hanno fatto nascere quelli che oggi sono i disastri ambientali.
Un mondo senza futuro è un Uomo senza futuro. La capacità di altri Paesi a noi vicini ha dimostrato soprattutto negli ultimi anni, come, con un’analisi precisa della realtà in cui si vive, si possano generare idee e sviluppare processi di miglioramento di vita dell’Uomo.
L’Italia vanta da sempre un patrimonio intellettuale e scientifico davvero unico al mondo, ma purtroppo altro primato italiano è quello della fuga di cervelli. Una fuga che non è di oggi, ma è figlia di una mancanza di visione globale dei governi e delle aziende che hanno sempre poco o nulla investito nella Ricerca e nello Sviluppo.
Oggi anche l’Italia deve svegliarsi.
La Macroregione Mediterranea si pone a supporto, come anche altro obiettivo è quello di monitorare e divulgare le possibilità di accesso alle risorse economiche dell’UE per la Ricerca e Sviluppo e per le fonti di Energia (vedi la valutazione costi-benefici del carburante dai residui plastici). La Macroregione Mediterranea svolge un ruolo fondamentale, creando sinergie a livello europeo ed internazionale delle idee e dei progetti. In tale ambito l’industria 4.0 mediterranea sarà vincente per tutti gli operatori.
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