La nuova norma sulla riduzione delle liste d’attesa, non piace al sindacato dei medici
La norma stabilisce che oltre i tempi massimi previsti per ogni tipo di visita (urgente, breve, differibile e programmata) variabili tra 72 ore e 30 giorni, i pazienti potranno accedere all’intramoenia pagando solo il normale ticket.
La norma sull’intramoenia, che introduceva nei luoghi sacri degli ospedali pubblici, la facolta’ di un medico dipendente del SSN di svolgere visite private al tariffario da egli stesso stabilito, aveva nobili finalita’.
Regolamentare una attivita’ molto diffusa che produceva un irrisorio numero di “regolari fatture”, e convincere il medico, in cambio di un incentivo economico, a trattenersi in ospedale un tempo superiore agli obblighi contrattuali, fornendo ove necessario prestazioni emergenziali.
Come spesso capita in Italia, il percorso e’ rapidamente degenerato determinando un aumento eccessivo dei tempi di attesa per le visite ed una “stravagante” ipertrofia di prestazioni chirurgiche a pagamento.
Poiche’ tutto cio’ accade dentro le strutture pubbliche, era normale aspettarsi nei cittadini lo sviluppo di sentimenti negativi e fortemente ostili verso i medici e le dirigenze ospedaliere.
La risposta del sindacato, volta solo a denunziare la carenza di personale quale causa unica dell’aumento delle liste d’attesa, come non puo’ apparire del tutto fuori luogo ed a difesa di interessi personali???
Probabile a questo punto l’innescarsi di una nuova “guerra di religione” tra manichei.
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