Feb 27, 2019 | Notizie | 0 commenti

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LA STORIA DEL MEDITERRANEO DALLE ORIGINI ALLA MACROREGIONE MEDITERRANE

Quanta storia contiene il mare?
Quella del Mediterraneo è una storia grande. Basta lasciarsi guidare da oggetti: dal più antico e condiviso – il pane –  all’alfabeto, alla bussola, l’anfora, la moneta, la chitarra, la padella, il corallo, l’abaco, la valigia …
Che cos’è il Mediterraneo? Un “mare tra le terre”. Un mare interno, come altri nel mondo. Eppure questo spazio, compreso tra lo stretto di Gibilterra e le coste del Medio Oriente, tra Venezia e Alessandria d’Egitto, ha qualcosa di speciale. Non soltanto perché è il “nostro” mare, il “mio” mare. Le acque del Mediterraneo sono una barriera tra i tre continenti che vi si affacciano, l’Europa, l’Asia e l’Africa, ma sono soprattutto un luogo di incontro e di passaggio.
 Quante civiltà, quanta gente, religioni, vite, amori, terrori, passioni e paure si sono incontrati su questo mare! Per secoli. Per millenni. Possiamo ripercorrerne la storia sulle tracce di semplici oggetti, quotidiani e strani, ordinari o curiosi. Che ci parlano, forte, tanto. Oggetti,  storie come una stella polare, ci fanno da guida nella navigazione attraverso fatti, episodi, avvenimenti. E si intrecciano, si mescolano fino a creare una grande trama che ci racconta cosa è stato questo mare attraverso i secoli.
Soffermiamoci su tre aspetti:
L’alfabeto cumano è stata la base dell’alfabeto etrusco e poi  di quello latino, un terzo del sistema operativo di base della cultura del mondo, ma non troviamo una “Alphabet Town” turistica a Cuma, solo ruderi e abusivismo diffuso.
 In secondo luogo la moneta. La prima moneta metallica dovrebbe essere stata coniata nel 685 A.C. in Lidia, antica regione dell’Asia Minore: si trattava di una moneta senza figure o scritte. In seguito i greci coniarono monete d’argento con la figura di Poseidone, il dio del mare. Già all’inizio del V secolo avanti Cristo la moneta era diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e Cuma  è stata la prima colonia greca  del mondo occidentale. 
Poi, in terzo luogo: l’identità. Il Mediterraneo è spazio storico-geografico  sempre più affollato di opportunità e  di occasioni, di mescolanze etniche, di coesistenze culturali, di circolazione delle idee, mobilità delle persone, vicende religiose e politiche. In questo orizzonte, per esempio, il mondo valdese e l’eco delle stragi che lo colpirono a fine Cinquecento cominciano solo oggi a trovare una loro ben precisa e riconoscibile collocazione storica. Una grande vicenda umana e di fede!
L’ alfabeto, la moneta, l’ identità: sono tre chiavi di lettura di  tutti noi, macroregionalisti mediterranei:  la cultura, l’economia e il nostro “idem sentire”. 
Una identità molto composita anche a livello macro, la quale ha bisogno di una propria macroregione, affinchè si abbia uno sviluppo socio-economico sostenibile e duraturo nella nostra area.
La Macroregione Mediterranea è soprattutto un fatto etico.
La  morale è l’insieme dei principi generali che guidano il nostro comportamento e le nostre relazioni, l’etica è la pratica, la modalità della loro applicazione.E’ difficile dare una definizione dell’etica perché l’etica non è solo morale, ma soprattutto propensione a fare il bene, a preoccuparsi degli altri.
L’ etica, secondo Max Weber, ha generato lo spirito del capitalismo. Ma ora occorre riformarlo, eticamente, appunto, civicraticamente.
                                                                                                                                                                                                                        

 
























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