Per meglio capire il Mediterraneo, il cui nome significa “centro del mondo”, è utile conoscere la sua lunga e varia storia. E bisogna partire da cinque milioni di anni fa, quando il Mar Mediterraneo divideva tre continenti: l’Europa, l’Africa e l’Asia.
La zona del Mediterraneo è stata sempre considerata la culla di alcune tra le più antiche civiltà del pianeta, teatro principale di storia e cultura.
Negli ultimi anni si è assistito però ad una crisi crescente nel Mediterraneo dovuta a perdita di coesione e a populismi emergenti. Questioni che sembravano superate, dopo tante lotte e sacrifici, affiorano invece sempre più marcatamente, come il razzismo, il divario tra Nord e Sud, la mancanza di senso civico, il diniego di diritti che risultano inviolabili e intoccabili (diritto alla salute, diritto all’istruzione, diritto al vivere in sicurezza).
A partire dal 2009, si vanno costituendo le Macroregioni. Già quattro di queste ultime sono attive a tutti gli effetti: la Macroregione Baltica, la Macroregione del Danubio, la Macroregione Alpina e la Macroregione Adriatico-Ionica.
La quinta di queste realtà è la Macroregione Mediterranea che è nella fase finale di consolidamento attraverso la sua amministrazione pubblica procedente rappresentata dal Difensore Civico Campano, Avv. Giuseppe Fortunato.
Quello che viene contestato dalla Macroregione Mediterranea è il sistema governativo vigente, molto chiuso, che ha condotto ad una sempre maggiore crisi economica; sono pertanto applicati dalla Macroregione Mediterranea, modelli di governance alternativi basati sulla valorizzazione dei Cttadini, dei territori e dell’economia.
Oggi la Macroregione Mediterranea opera per la salvaguardia dell’ambiente, la valorizzazione dei territori, l’inclusione sociale, l’occupazione, lo sviluppo dei trasporti e delle economie sostenibili, la tutela della salute e della salubrità, lo sviluppo della ricerca, dell’istruzione e delle energie sane, l’equilibrio nei flussi migratori, la lotta alla criminalità e lo sviluppo del turismo.
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