Mar 9, 2019 | Notizie | 0 commenti

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THE CHALLENGE…DA REGIONALISMO DIFFERENZIATO A MACROREGIONE MEDITERRANEA

Si accende il dibattito istituzionale sul tema del regionalismo differenziato.

Il governatore della Regione Campania lancia il guanto di sfida al suo collega veneto Zaia, sulla questione di fondo, e cioè che nell’ attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, di fatto si porterebbe il paese alla secessione.

Approfondiamo sinteticamente su quali sono gli ambiti di attività che interessano il “differenziamento”

L’incipit giuridico è il seguente:

Ai sensi dell’art. 116, terzo comma, alle regioni a statuto ordinario possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, limitatamente a determinate materie e seguendo uno specifico procedimento. La disposizione costituzionale circoscrive le materie su cui sono attivabili le “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.

Tutte le materie di potestà legislativa concorrente (art. 117, terzo comma, Cost.):

– rapporti internazionali e con l’Unione europea delle regioni;

– commercio con l’estero;

– tutela e sicurezza del lavoro;

– istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;

– professioni;

– ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;

– tutela della salute;

– alimentazione;

– ordinamento sportivo;

– protezione civile;  negoziato con il Governo sia promosso dalla Regione interessata; che siano sentiti gli enti locali; che siano rispettati i princìpi di cui all’articolo 119. Dossier n. 16 10:

– governo del territorio;

– porti e aeroporti civili;

– grandi reti di trasporto e di navigazione;

– ordinamento della comunicazione;

– produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;

– previdenza complementare e integrativa;

– coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

– valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;

– casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;

– enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

 Le seguenti materie di potestà legislativa esclusiva statale:

Ø organizzazione della giustizia di pace (art. 117, secondo comma, lett. l), Cost.);

Ø norme generali sull’istruzione (art. 117, secondo comma, lett. n), Cost.);

Ø tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali (art. 117, secondo comma, lett. s), Cost.).

Oggettivamente c’è tutto ciò che riguarda il governo di una comunità, sia nella gestione del “presente”, che nello sviluppo del “futuro”.

Una parte succosa di tutto ciò è rappresentato dalla Sanità, che impegna mediamente il 70% del bilancio di ogni Regione.

La lettura sintetica, ma non superficiale mette in evidenza che stiamo parlando né più né meno degli ambiti di azione che competeranno agli uffici di governo della Macroregione Mediterranea.

Possiamo quindi affermare che per bilanciare e superare il regionalismo differenziato, non serve affatto sobillare il popolo ad una “controguerra” civile.

Basterebbe semplicemente impegnare le migliori risorse per non farsi sfuggire di mano questa ben più potente Locomotiva in transito per i nostri lidi.

I vezzi della politica attuale sono diversamente orientati; nessuno tra il professionisti della “poltrona” ha il giusto senso di responsabilità e di rispetto per il “popolo sovrano” per trasferire ai cittadini conoscenza, consapevolezza e forza per vincere la nuova e più importante sfida.

La Macroregione Mediterranea è ben oltre che una semplice rivalsa di un meridione costantemente tradito e vilipeso dall’Unità d’Italia ai giorni nostri.

Essa è un visione di insieme di popoli che, pur separati oggi da confini geo-politici, leggono nella proprie tradizioni e culture, una ricchezza impareggiabile di voglia di affrontare e vincere sfide epocali.

Tutte quelle che hanno consentito da sparute tribù nomadi africane la nascita delle Civiltà Occidentale.

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