La vicenda è, purtroppo, uno dei tanti brutali episodi di violenza che martorizzano la città di Napoli, che sembra non trovare pace neanche nei suoi piccoli figli. Le baby gang continuano ad imperversare impunite. Ma chi c’è dietro il fenomeno? Quali soggetti educatori? Quali contesti educativi, culturali e sociali? Quale scuola? Quali alternative e strumenti culturali? Chi sono i genitori, le famiglie di questi delinquenti? Ancora un’aggressione. In pieno centro, nella centralissima piazza Dante, che diventa scenario dell’ennesima brutalità da branco, che si scatena improvvisa e feroce ai danni di un giovane. Minacce, schiaffi, pugni, calci da parte di sei, sette, forse otto ragazzi, innumerevoli teppistelli arroganti, che non conoscono il valore della persona, e nemmeno di se stessi, ed Eugenio resta a terra quasi in fin di vita. A salvarlo i gestori di una vicina pizzeria, che sentono ed intervengono, impedendo l’irreparabile. Gente, finalmente, che non sta a guardare o gira la faccia dall’altra parte, ma che reagisce e si oppone alla vile violenza. Da allora Eugenio ha paura di uscire di casa. Dunque, una violenza che circoscrive intorno alla persona aggredita una prigione, la sfiducia nelle proprie capacità e nell’umano, che ferisce l’anima, che schiaccia un percorso di vita libera e spensierata.
VIVERE E LAVORARE IN AMBIENTI SALUBRI – INDOOR AIR QUALITY
La qualità dell’aria indoor è essenziale per la salute pubblica, data l’esposizione prolungata della popolazione in ambienti chiusi. Civicrazia, per la tutela del Cittadino, ha approfondito le leggi, le classificazioni e le norme tecniche che disciplinano l’Indoor Air...
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