Si è svolta a Roma, dal 28 al 30 ottobre, l’XI Assemblea Generale dell’European Blind Union (EBU), la X° assemblea, quattro anni fa, si era svolta a Londra. L’Ebu, nata il 27 agosto 1984, è costituita da 41 associazioni che nei rispettivi paesi tutelano e difendono gli interessi morali e materiali dei minorati della vista. L’Italia è rappresentata dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. L’Assemblea Generale si svolge ogni quattro anni ed è anche l’occasione per il rinnovo dell’organigramma dell’organizzazione. Saranno tre giorni intensi di dibattito, confronto, mostre di ausili che serviranno a fare il punto sulle attività realizzate e quelle da programmare per il prossimo quadriennio. Il 30 ottobre i delegati dell’Assemblea, insieme a tantissimi soci ciechi e ipovedenti italiani, saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco. Il presidente UICI, Mario Barbuto, ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’Assemblea in un momento storico di grandi difficoltà e incertezze: “Credo che superare la “carestia” di libri in formato accessibile, verificare che in tutti i paesi vengano applicate le norme sull’AVAS, la possibilità di poter esercitare il diritto al voto, che gli stati concedano finanziamenti a quelle produzioni di film che siano accessibili e che sia riconosciuto in tutt’Europa l’importanza del Braille, nonostante, lo sviluppo tecnologico, siano sfide da vincere per il futuro dei ciechi e ipovedenti d’Europa”.
Proponiamo qui uno spaccato di alcune questioni fondamentali per i cittadini europei non vedenti e ipovedenti nei prossimi anni. Si tratta di un insieme di campagne di sensibilizzazione già ben avviate e di nuove problematiche che stanno venendo alla ribalta, anche se l’elenco non è affatto esaustivo.
SUPERARE LA “CARESTIA” DI LIBRI IN FORMATO ACCESSIBILE
Ancora oggi soltanto il 5% dei libri pubblicati nei Paesi sviluppati e meno dell’1% nei Paesi in sviluppo sono disponibili in formati accessibili per le persone con disabilità visiva o con difficoltà di lettura, come il sistema Braille, la stampa a grandi caratteri e il formato audio.
Le norme di legge sulla proprietà intellettuale a livello nazionale hanno finora reso difficile il libero scambio di libri in formato accessibile a livello internazionale. Insieme con l’Unione Mondiale dei Ciechi, l’EBU è stata in prima linea per ottenere l’adozione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale del Trattato di Marrakech volto ad agevolare l’accesso alle opere pubblicate alle persone cieche, ipovedenti o con altre difficoltà di lettura di testi a stampa, il primo trattato in materia di diritto d’autore che ha privilegiato i diritti degli utenti con disabilità rispetto ai diritti d’autore, in quanto prevede forme di esenzione nella legislazione degli Stati che ne sono parti. Ora che l’Unione Europea ha ratificato il trattato per conto dei suoi 28 Stati membri e ha adottato norme da recepire a livello nazionale, sarà nostro compito ottenere l’attuazione di tali norme e convincere sempre più Paesi europei, anche al di fuori dell’EU a divenire parte del trattato.
I PERICOLI DEI VEICOLI SILENZIOSI
A bassa velocità i veicoli elettrici sono quasi del tutto silenziosi, il che li rende difficili da individuare da parte dei pedoni. Ciò è pericoloso per molti utenti della strada più vulnerabili, come i bambini, i ciclisti, le persone anziane, le persone distratte dal loro smartphone, ma soprattutto per i pedoni non vedenti e ipovedenti che hanno bisogno di informazioni acustiche per poter attraversare in sicurezza una strada ed essere in grado di circolare autonomamente ogni giorno.
Insieme con l’Unione Mondiale dei Ciechi, l’EBU ha fatto pressione affinché fosse introdotto un sistema obbligatorio di allarme acustico (AVAS) da installare su tutti i veicoli con motori elettrici. Nell’UE tutti i nuovi veicoli silenziosi devono avere un AVAS a bordo dal primo luglio 2019, mentre entro il primo luglio 2021 tutti i veicoli silenziosi dovranno averlo. Parallelamente la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite ha promosso lo sviluppo di uno standard internazionale per l’AVAS. Questo standard, sebbene non obbligatorio, fornisce indicazioni alle aziende produttrici di veicoli in Europa. Da parte nostra continueremo a collaborare con i costruttori per qualche opportuna messa a punto delle norme, segnatamente per quanto riguarda la velocità fino alla quale l’AVAS deve essere attivato, se debba esserci un segnale stazionario, il livello minimo e le caratteristiche del segnale e la possibilità di mettere l’AVAS in pausa.
La nostra campagna di sensibilizzazione si estenderà anche ai pericoli che per i pedoni con disabilità visiva presentano i nuovi tipi di veicoli elettrici leggeri che stanno invadendo i marciapiedi delle nostre città, come gli scooter elettrici, gli hoverboard, i segway.
VOTARE: UN DIRITTO NEGATO A MOLTI ELETTORI
In linea di principio le persone con disabilità hanno il diritto di partecipare alle elezioni su base paritaria con gli altri cittadini. Tuttavia, in pratica, le persone cieche e ipovedenti non possono votare in modo indipendente e segreto nella maggior parte dei Paesi Europei.
Il modello standard di elezioni praticato oggi – segnando un candidato o un partito preferito su una scheda elettorale cartacea – esclude la maggior parte dei 30 milioni di cittadini europei con disabilità visiva da questo diritto politico fondamentale. Sulla base di un insieme di buone pratiche esistenti in alcuni Paesi europei da noi raccolte, abbiamo sviluppato alcune raccomandazioni per i responsabili politici e i funzionari degli uffici elettorali su come rendere più accessibili le procedure di voto. Ciò richiede adeguate leggi sul voto assistito, la progettazione di schede elettorali accessibili, possibili modalità di voto alternativo e l’utilizzazione di dispositivi tecnologici di supporto, oltre alla formazione degli assistenti / accompagnatori nelle elezioni. Svolgeremo ora una campagna di sensibilizzazione perché queste raccomandazioni siano adottate a livello nazionale.
NO AI FINANZIAMENTI PUBBLICI AI FILM SENZA AUDIODESCRIZIONE
L’audiodescrizione è una presentazione verbale “fuori campo “ degli elementi visivi caratteristici del linguaggio filmico, inserita tra i dialoghi e altre informazioni sonore di un film. Grazie a essa, gli spettatori con difficoltà visiva sono in grado di seguire veramente lo svolgimento dell’azione sullo schermo. L’audiodescrizione resta tuttavia in gran parte limitata a spettacoli e film culturalmente dominanti. La quantità di film con audiodescrizione è notevolmente aumentata in alcuni Paesi europei dove la fornitura di questo servizio è diventata un requisito per ottenere i finanziamenti pubblici. Infatti, l’industria cinematografica è fortemente sovvenzionata a livello europeo grazie al programma MEDIA di Europa Creativa, lo strumento di finanziamento dell’UE per le produzioni cinematografiche transnazionali. Esso prevede già tra i criteri di valutazione per la concessione dei finanziamenti l’inclusione sociale della diversità, ma l’audiodescrizione non è ancora un requisito obbligatorio per il finanziamento. Faremo pressioni sulle istituzioni dell’Unione Europea affinché tale requisito divenga obbligatorio, considerato che i vantaggi dell’audiodescrizione non riguardano soltanto i non vedenti, ma anche molti spettatori con deficit visivi lievi.
L’ALFABETIZZAZIONE BRAILLE VITTIMA DEGLI SVILUPPI TECNOLOGICI
La capacità di utilizzare il sistema Braille è essenziale per le persone cieche. Come sistema di lettura e scrittura tattile che utilizza punti in rilievo per rappresentare le lettere dell’alfabeto, simboli, numeri e la musica, il Braille è stato fondamentale per l’educazione e la cultura generale delle persone non vedenti da quando è stato sviluppato all’inizio dell’800. Esso consente agli utenti di sviluppare la comprensione della struttura formale del linguaggio e per alcune materie, in particolare le scienze, la matematica e le lingue straniere, si rivela più efficace dei metodi alternativi. Tuttavia il contesto dell’insegnamento e dell’apprendimento del Braille sta cambiando rapidamente. Gli sviluppi tecnologici, in particolare la produzione di testi audio e la sintesi vocale, offrono alle persone cieche e ipovedenti l’opportunità di accedere a una maggiore quantità di materiale scritto rispetto al passato. Ciò è certamente positivo, ma è anche motivo di preoccupazione per l’eccessiva dipendenza dalle nuove tecnologie nel contesto educativo con il conseguente declino del Braille tra i giovani . Un altro aspetto critico è la relativa ignoranza del Braille nei modelli standard di accessibilità. L’EBU dovrà impegnarsi a richiamare l’attenzione dei creatori di standard europei sul fatto che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità enfatizza il diritto delle persone disabili a molte forme di comunicazione, con particolare riferimento al Braille.
L’Unione Europea dei Ciechi ( European Blind Union -EBU) è un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro fondata nel 1984. È uno dei sei organismi regionali dell’Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU) e promuove gli interessi dei ciechi e degli ipovedenti in Europa. Attualmente opera all’interno di una rete di 41 membri nazionali, tra cui organizzazioni di 26 Stati membri dell’Unione Europea, paesi candidati e altri paesi dell’Europa geografica.
I lavori dell’assemblea Ebu si sono svolti al Mercure Roma West Hotel, via Eroi di Cefalonia 301, dal lunedì 28 alle ore 9,00 con il saluto di benvenuto del presidente uscente Ebu, Wolfgang Angermann, UICI, Mario Barbuto, EDF, WBU, ICEVI-Europa, e intervento video di Ricardo Franco Levi, Presidente, Associazione Italiana Editori.
Per Info
Ufficio Comunicazione e Informazione UICI
Tel. 0669988417
Referente
Vincenzo Massa
Cell. 3665899948
e-mail: ustampa@uiciechi.it
# # #
L’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS – APS è un ente morale con personalità giuridica di diritto privato, cui la legge e lo statuto affidano la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei non vedenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni. L’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS – APS ha per scopo l’integrazione dei non vedenti nella società, perseguendo l’unità della categoria. Per il raggiungimento dei suoi fini l’Unione ha anche creato strumenti operativi per sopperire alla mancanza di adeguati servizi sociali dello Stato e degli altri enti pubblici. In particolare vanno ricordati il Centro Nazionale del Libro Parlato, il Centro Ricerca Scientifica, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), l’Agenzia per la Tutela dei Diritti e l’Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie per l’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti. L’Unione ha anche istituito la Sezione Italiana della Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti fa parte, quale membro fondatore, della Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità (FAND).
Per un approfondimento consultate le specifiche sezioni all’interno del nostro sito – www.uiciechi.it
0 commenti