Lug 2, 2009 | Notizie | 0 commenti

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SOS STAZIONE CENTRALE

Un S.O.S. per combattere l’emarginazione sociale.
Intervista a Maurizio Rotaris di Exodus

Noi Civicratici sosteniamo con tutte le nostre forze la campagna S.o.s. Stazione Centrale di Exodus, la fondazione di Don Antonio Mazzi che dal 1984 lotta attivamente e concretamente contro le tossicodipendenze e le “emergenze sociali” con campagne di formazione, accoglienza, centri di ascolto e comunità.
Cerchiamo di capire come procede questa lodevole iniziativa parlandone insieme con il Dott. Maurizio Rotaris, responsabile del progetto per Exodus.
Dott. Rotaris, in cosa consiste il programma S.O.S. Stazione Centrale?

S.O.S. è un servizio della fondazione Exodus attivo dal 1990, dopo che l’anno precedente (1988-89) si erano individuate delle aree di disagio per tossicodipendenza ed emarginazione attraverso un servizio di monitoraggio del territorio svolto da un’unità mobile. La zona della Stazione Centrale di Milano era emersa essere il centro di una serie di problematiche sociali legate allo spaccio di droga.

Cosa ha fatto attivamente Exodus?

Exodus in collaborazione con Ferrovie dello Stato ha attivato uno spazio fisso direttamente in Stazione per offrire supporto ai tossicodipendenti dell’area e controllare una zona evidentemente critica per tutta una serie di problematiche annesse offrendo una concreta possibilità di recupero.

Exodus è da sempre attiva verso le emergenze sociali. E’ giusto parlare di emergenze per quelle che purtroppo sono realtà negative croniche strutturali della nostra società?

Più che di emergenze si tratta di tendenze croniche. Il nostro sistema politico sociale è incapace di gestire fasce di emarginazione e povertà che, inevitabilmente, di conseguenza, non trovando una risposta sono fenomeni destinati ad aumentare.


Data la Vostra visione diretta del problema, la situazione attuale è migliore o peggiore del passato?
Cos’è cambiato nel corso degli anni?

Un tempo erano le etnie nordafricane a colonizzare la Stazione Centrale appropriandosi del giro di spaccio. Successivamente l’esplosione del conflitto balcanico ha acuito una situazione già tesa facendo registrare nel 1994-95 picchi di 60 morti per overdose. Una situazione di tensione sociale palpabile che ha visto Exodus pronta ad intervenire con i suoi operatori.
Successivamente le operazioni di sicurezza che hanno interessato la zona della Stazione Centrale con una forte azione di polizia hanno visto spostarsi in altre zone della città il grosso dell’emarginazione.
Oggi in stazione non ci sono più gli episodi di spaccio a cielo aperto di un tempo; sono calati anche i morti legati alla droga (ma è in crescita il consumo di cocaina e altre droghe per lo “sballo del sabato sera”).
Anche l’immigrazione ha cambiato faccia. L’esercito femminile delle badanti dell’Est Europa non va a gonfiare i canali dello spaccio, ma rischia altrettanto di cadere nella rete degli sfruttatori.
I pericoli per le nuove emarginate hanno volti meno allarmanti. Il lavoro nero e lo sfruttamento fa meno notizia delle risse dei nordafricani, ma sono espressioni altrettanto evidenti della china discendente che dall’emarginazione porta all’abisso.
Non basta la gestione dei flussi?

L’immigrazione è un problema non adeguatamente considerato. Nonostante la gestione dei flussi il nostro è un sistema che non permette un inserimento sociale reale. L’approccio ai fenomeni socio assistenziali merita un’attenta revisione. Investire nei servizi, garantire la possibilità di ponti per il recupero vero di situazioni di emergenza.
Come si è adeguata Exodus a questi cambiamenti?

Il servizio S.O.S. Stazione Centrale si è spostato decentrandosi (ora è un tunnel, in uno spazio meno centrale rispetto al passato) ed ha mutato anche il tipo di servizio offerto, da centro di ascolto a centro diurno. Offriamo oltre ad una funzione di consulenza e supporto, uno spazio di accoglienza in cui è possibile svolgere attività quotidiane di utilità pratica: dal servizio di lavanderia ad una sala tv in cui poter passare il tempo socializzando e sentendosi meno soli.
Inoltre, Exodus è comunque attiva anche al di fuori della Stazione nel suo monitoraggio con unità mobile così da continuare a seguire da vicino le aree che richiedono maggiori interventi.

Politica sociale e pratica sociale sono un binomio inscindibile

Purtroppo non è sempre così. Ma la politica sociale rischia di essere vana chiacchiera se non supportata da un intervento concreto, civicratico. Exodus negli anni ha lanciato molte campagne di comunicazione, ma è parallelamente impegnata in attività concrete sul territorio per affermare i diritti di tutti, deboli in primis.
Non devono esistere cittadini di serie A e di serie B eppure il pieno diritto affermato dalla Costituzione talvolta viene negato agli ultimi da uno stato di fatto, da una serie di limitazioni concrete che impediscono la piena affermazione dell’individuo. Emarginazione, droga, sfruttamento, povertà, lavoro nero sono i nemici da combattere per garantire a tutti una cittadinanza degna di tale nome. Possiamo dire sia questo lo spirito di Civicrazia che Exodus apporta con il suo contributo.

 

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