A questa legge, non sfuggono nemmeno i nostri politici, per i quali il buon gusto non è certamente una virtù. Sono di poche ore fa, le “battute” del Presidente della Regione sui runner, mosse evidentemente dalla delusione di non trovare in giro a fare footing le belle ragazze con fuseaux aderenti ma dei vecchi “cinghialoni”, il cui gusto nello scegliere l’abbigliamento non incontra la sua approvazione. Ma quanti sono in grado di apprezzare l’ironia in un momento tragico come quello che abbiamo vissuto nella Fase 1 e con la preoccupazione per una Fase 2 non ancora chiara? Ma questa infausta dichiarazione a una cosa è servita: a farci avere tracce del Sindaco di Napoli! In molti ci chiedevamo: ma che fine ha fatto? Ma quali sono le azioni concrete che ha messo in campo in questo periodo? E soprattutto quali sono le azioni ipotizzate per la ripresa? Alcuni Sindaci si sono impegnati personalmente per la distribuzione dei pasti, altri sono andati in giro per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della campagna “io resto a casa”, altri ancora a spendere una parola di conforto per quei lavoratori che hanno reso possibile a tutti noi di vivere una quarantena senza che ci mancasse nulla, almeno sotto certi punti di vista. E la maggior parte di questi Sindaci stanno elaborando dei piani per favorire la ripresa economica del territorio amministrato, mentre a Napoli? Sole, zone a traffico limitato e pene più salate per chi inquinerà il mare, oltre ad al taglio del debito storico del Comune di Napoli, accumulato per 800 milioni su circa 3 MLD dalle amministrazioni precedenti e considerato debito ingiusto perché contratto dai vari Commissari straordinari, ovvero da soggetti non eletti dalla popolazione, rappresentano al momento il piano di battaglia per ripresa. Ovviamente tutti siamo in grado di comprendere che non basta una delibera per azzerare dei debiti, se così fosse, ognuno di noi si sentirebbe in diritto di appellarsi al “io non ti pago” ed i debiti sparirebbero! Ma si sa, la campagna elettorale non finisce mai. Il Sindaco di Napoli, non è stato l’unico “scomparso” in questo periodo. Che fine hanno fatto i parlamentari campani? Venite di nuovo a chiedere voti per le prossime elezioni, saremo ben lieti di ricordare a tutti i vitelloni, la loro latitanza politica! Comunque, ormai la denuncia pubblica è partita. E’ stata pubblicata da poco la Relazione per le attività svolte nel 2019 redatta dall’Avv. Fortunato ed è subito diventata virale sui social. Una vera e propria denuncia rivolta all’esecutivo della Regione Campania, che sta trovato il favore dei cittadini che si rivedono come vittime delle inefficienze di una P.A. troppo impegnata a difendere il “fortino” invece di prodigarsi per garantire ai cittadini i servizi ai quali hanno diritto. E se all’inefficienza si aggiungono:
a) la poca trasparenza, come quella dimostrata nel caso segnalato da alcune Associazioni, all’oscuro dei criteri utilizzati per le assunzioni dei disabili,
b) l’arroganza, che i giovani Navigator, vincitori di un concorso pubblico hanno provato sulla propria pelle,
c) l’inopportunità come quella palesata nel bandire un concorso per l’assunzione di ulteriori quattro Dirigenti per l’Ente Autonomo Volturno, nonostante le difficoltà e i disservizi cui sono soggetti i pendolari,
allora la situazione è veramente disperata. Un’amministrazione regionale che si rispetti dovrebbe favorire lo sviluppo del territorio attraverso una pianificazione delle attività che tenga conto dei bisogni più impellenti da soddisfare, che vanno dal settore sanitario al lavoro, dalla salubrità dei luoghi ai trasporti. Questa Amministrazione è così presuntuosa che non perde mai l’occasione di rimarcare la sua impronta “Imperialista” tale da impedire l’assunzione del ruolo che spetta per legge ai cittadini: quello della partecipazione attiva alla gestione della vita pubblica. Nella mente del legislatore, la sovranità del popolo non si conclude con diritto al voto, ma anche con la partecipazione diretta alle scelte operate dagli Amministratori, visto che le conseguenze di riflettono sull’intera comunità. In Campania tutto ciò non è possibile perché invece di favorire le iniziative in tal senso, si preferisce far parlare la carta bollata proponendo ricorsi avverso le soluzioni adottate dal Difensore Civico per andare incontro ai cittadini. Noi non ci arrenderemo e la battaglia per la salvaguardia dei nostri diritti, grazie all’Avv. Fortunato, andrà avanti fino a raggiungere la meta. Concludo questa breve riflessione con una citazione, giusto per rimanere in tema, tratta da una grande commedia napoletana del 1945, dalla quale potremo apprezzare il principio di partecipazione popolare alla gestione della vita pubblica. La sovranità appartiene al popolo, non dividiamoci perché continueremo a fare il gioco di chi pensa di essere il padrone.
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