La partecipazione dei cittadini al funzionamento delle società democratiche, è stato da sempre uno dei principali obiettivi perseguiti dal Difensore Civico della Regione Campania. Quando si parla di “partecipazione civica”, si intende un processo idoneo a favorire la discussione e la progettazione su temi che coinvolgono cittadini, associazioni, istituzioni pubbliche. La principale caratteristica è che tale processo può essere attivato dal basso, su richiesta della società civile, in base al principio della sussidiarietà orizzontale. In definitiva, le Istituzioni invece di imporre la propria volontà, coinvolgono nei processi decisionali gruppi di cittadini per ottenere una decisione condivisa. Ed è proprio nella funzione del Difensore Civico che alcuni cittadini del Comune di Sassano in provincia di Salerno, hanno trovato la figura di riferimento a cui rivolgersi per segnalare una grave disfunzione dell’Ente Locale e cioè la mancata previsione del Regolamento per la disciplina degli Istituti e degli organi di partecipazione popolare. Alla ricezione della citata segnalazione, il Garante dei cittadini ha immediatamente disposto una comunicazione, come da procedura prevista dal TUEL, inviata al Comune di Sassano il 18/10/2018, con la quale veniva richiesta l’emissione del Regolamento per il funzionamento degli istituti e degli organismi di partecipazione entro un termine congruo, decorso il quale si sarebbe proceduto alla nomina di un Commissario ad Acta, in virtù del potere sostitutivo riconosciuto al Difensore Civico dall’art. 136 del Testo Unico degli Enti Locali. Decorso abbondantemente il termine, il Comune inadempiente si è visto recapitare il Decreto n° 19 del 30/7/2019 emanato dal Difensore Civico, con il quale veniva disposto la nomina di un professionista in qualità di Commissario ad Acta, per la redazione del Regolamento mancante nel termine di 30 giorni dall’insediamento. Il Commissario, lavorando alacremente, ha praticamente rivoluzionato l’approccio della partecipazione pubblica stilando un documento senza precedenti. Un Regolamento innovativo grazie all’introduzione di temi quali: la partecipazione alle nomine comunali, un codice deontologico dei pubblici amministratori, la partecipazione alla Macroregione Mediterranea. Ma esaminiamo nel dettaglio le principali novità.
1. Individuazione della figura del Referente del Servizio Democrazia e partecipazione, che ha il compito di facilitare i rapporti tra i cittadini e l’Ente locale, ma soprattutto di diffondere la cultura della partecipazione, attraverso il lancio di sondaggi o la compilazione di apposita modulistica per raccogliere le opinioni ed i suggerimenti;
2. La scelta partecipata. Venti cittadini possono costituire un comitato promotore e proporre un progetto di scelta partecipata su qualunque tema di interesse. E’ proprio il Referente del Servizio Democrazia e Partecipazione che favorisce la fluidità dell’intero percorso. Ovviamente la discussione su qualsiasi progetto di scelta partecipata è aperta a tutti i cittadini che facciano richiesta di partecipazione;
3. L’iniziativa popolare a voto consiliare. Anche in questo caso, un comitato promotore composto da almeno venti cittadini può presentare un’iniziativa popolare a voto consiliare, che deve essere adeguatamente pubblicizzata per assicurare la massima trasparenza e partecipazione e si sostanzia nella richiesta di deliberazione di un atto di competenza del Consiglio. Tale richiesta deve essere discussa entro tre mesi dalla presentazione ed il risultato, positivo o negativo che sia, va pubblicizzato sul sito dell’Ente;
4. L’iniziativa popolare a voto popolare. Previa raccolta di almeno cinquanta firme, possono essere richieste deliberazioni sulla falsariga di quanto previsto per il Referendum propositivo;
6. Un’altra grande novità riguarda la partecipazione alla Strategia della Macroregione Mediterranea. E’ uno strumento grazie al quale, è possibile creare sinergie per affrontare sfide comuni attraverso un miglior utilizzo delle risorse comunitarie e nazionali attraverso un maggior peso politico. A tal proposito, sarà nominato all’interno del Consiglio un Referente della Macroregione Mediterranea.
Non sfugge quindi la grande opportunità della formale e concreta definizione di uno strumento all’avanguardia per partecipare alla gestione della vita pubblica e per affermare, con grande dignità, il senso di appartenenza alla comunità. Ma soprattutto, il Regolamento redatto dal Commissario ad Acta può essere considerato un prototipo, un apripista per consentire, attraverso la sua replicabilità almeno nei Comuni attualmente sprovvisti la diffusione di una serie di principi in esso contenuto, che vanno dalla trasparenza alla meritocrazia, dalla partecipazione attiva dei cittadini agli obblighi istituzionali.
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