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Nov 21, 2020 | Notizie | 0 commenti

Tempo di lettura: 8 minuti

CITTADINI SEMPRE PIU’ INDIFESI!

“Medico di famiglia ? L’ultimo medico di famiglia che ho visto, è stato a novembre 2019… poi tutti spariti!” – questo è un recente post che ho potuto leggere su Facebook!
Ma non è l’unico, in quanto è solo uno dei tanti post di sfogo che si trovano su Facebook, sfoghi che, in ogni modo, non rendono giustizia ai Cittadini INDIFESI !
Accade a molti Cittadini – ma anche se fosse uno solo sarebbe lo stesso – che svegliandosi una mattina si rendono conto di avere la febbre alta ed impauriti chiamano il medico di famiglia che, di solito, telefonicamente ti invita a fare un tampone per vedere se sei o meno positivo !
A quel punto corri alla ricerca del laboratorio che lo possa fare. Ti poni il problema se andare di persona, ma hai la febbre e poi potresti essere POSITIVO, oppure devi aspettare che venga l’infermiere a casa con ulteriore “esborso” di almeno € 20,00 !
Magari potresti anche aspettare che venga a casa tua l’ASL!
In ogni modo passeranno almeno, nella migliore delle ipotesi, tre o quattro giorni e ti arriverà, oltre all’email del laboratorio, nel caso risultassi POSITIVO, anche la telefonata del tuo medico curante, il c.d. medico di “fiducia”, che ti formalizzerà l’inserimento nella c.d. PIATTAFORMA, insieme ai tuoi conviventi e così, per molti, inizia l’ODISSEA!
Sì, un’odissea; devi comprare le medicine ma non puoi uscire né tu né i tuoi conviventi che sono in QUARANTENA “fiduciaria”!
Hai bisogno di cibo e di allontanare l’immondizia ma, OVVIAMENTE, non lo puoi fare perché sei in “QUARANTENA”!
Insomma ti sembrerà di essere ad Edimburgo dove, alcuni secoli fa, i governanti decisero di “sigillare” la città con all’interno tutti gli ammalati per limitare le possibilità di contagio e la storia narra di persone murate vive nelle loro case e lasciate morire nella sofferenza di una malattia già terribile di per sé, stretti dalla morsa della fame e senza nessuno accanto!
Fortunatamente ci sono alcuni intelligenti operatori di ASL che non hanno tenuto questo comportamento e ci sono testimonianze di telefonate quotidiane e tamponi, a cura del distretto sanitario, nei tempi e nei modi previsti!
Ma allora come si spiega che c’è chi è stato dimenticato dal distretto di appartenenza e, dopo anche trenta giorni, dall’inizio della quarantena, non è mai stato CONTATTATO?
Molti i Cittadini che sono sopravvissuti e che, GUARITI, sono in attesa di essere contattati perché non sanno cosa fare per uscire dalla quarantena e, quindi, alla ricerca di una risposta!
Purtroppo ai vari appelli poche le risposte e non sempre sono esaustive!
I Cittadini hanno l’obbligo di tenere un comportamento civile e quindi CIVICO, ma questo non significa che bisogna accettare di SUBIRE ed essere messi da parte ma occorre lottare usando, nessuna esclusa, tutte le ARMI che la democrazia mette a nostra disposizione!
Tra queste c’è quella di coinvolgere il Difensore Civico che è l’organo garante dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione ed ha poteri istruttori e di richiesta, di sollecitazione, di proposta e di segnalazione agli organi competenti delle anomalie, dei disservizi, dei ritardi, delle disfunzioni rilevate suggerendo al cittadino un rimedio efficace e fornendo indicazioni circa le procedure da seguire per le iniziative amministrative o giudiziarie da prendere.
Dal 2002 opera in Italia l’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani che si batte per lo sviluppo della Difesa Civica e in questi giorni per la nomina del Difensore Civico in Puglia, in Calabria e nelle Città metropolitane di Roma e Milano. Al Difensore Civico occorre assicurare indipendenza, poteri e mezzi per tutelare i Cittadini indifesi.

 

di Gianfranco Bellissimo

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