Procida, la splendida isola della Città Metropolitana di Napoli che conta poco più di 10mila abitanti, è la Capitale italiana della cultura 2022.
E’ questa la comunicazione pervenuta al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini dal Presidente della Giuria Stefano Baia Curioni. Questa scelta rappresenta un fatto eccezionale senza precedenti, in quanto è la prima volta che un riconoscimento del genere va ad un Borgo e non a un capoluogo di Provincia o regione. Fondamentalmente, si è voluto premiare l’eccellenza intesa in senso lato: non solo eccellenza nella produzione (es: i famosi limoni di Procida), ma anche nella conservazione del panorama, dell’ambiente e della vivibilità, ancora a dimensione uomo, immersa nei suoi colori, nelle sue tradizioni. Un Borgo di pescatori che ha saputo guardare al futuro senza rinunciare ai sapori antichi ed ha ammaliato registi, attori e scrittori ispirando film e romanzi di grande successo.
E’ evidente quindi che la forza di tale vittoria, risiede proprio nel progetto e nella capacità di far vivere un viaggio nel tempo e nelle tradizioni marinare dell’isola. La capacità progettuale dimostrata, che attirerà investimenti da parte di Imprenditori e mecenati, non si limiterà ai soli confini territoriali procidani ma sarà un vero traino per lo sviluppo dell’intera area Flegrea, per la quale è già partita anche la bonifica e la riconversione di Bagnoli. L’innovazione tecnologica sarà anche al servizio del rilancio dell’artigianato locale, comportando di conseguenza crescita ed occupazione. La proclamazione di Procida a Capitale della cultura italiana 2022 è una vittoria per il nostro territorio e motivo d’orgoglio. Eppure… anche Procida ha il suo nemico. Un nemico silente che frena gli entusiasmi, un mostro a tre teste che si nutre di politica, anzi di malapolitica! Quale termine potrebbe essere usato altrimenti per classificare quanto successo per il caso del Molo Beverello, dove gli scavi che erano stati avviati per la sistemazione delle banchine sono ormai fermi da mesi ed è stato lasciato tutto così com’era, in condizioni di degrado e abbandono, segnale di sciatteria e di mancanza di rispetto verso i cittadini, gli utenti ed i turisti? E’ questa l’immagine della Campania che vogliamo mostrare al mondo in un momento in cui gli occhi saranno puntati sulla Capitale della cultura?
E che dire dei trasporti? La Medmar ha tagliato le corse per Napoli, L’EAV bus, capitanata dal “graziato” De Gregorio, noto alla cronaca per aver ottenuto la nomina nella posizione apicale senza aver alcun titolo né aver partecipato a procedure pubbliche di comparazione dei CV, ha tagliato le corse serali. La Snav ridurrà i collegamenti con la terraferma ad una corsa andata e ritorno al giorno. Il vero nemico quindi continua ad essere la Regione Campania che ancora non ha percepito la necessità di intervenire con fondi pubblici per garantire la continuità territoriale.
Quella di Procida rappresenta quindi una vittoria ma genera anche tensione, dovuta all’incapacità politica di promuovere lo sviluppo del territorio e la valorizzazione delle eccellenze. I cittadini campani non meritano questo. Mettono le idee, il cuore, gli sforzi e tutto questo non può essere mortificato dal menefreghismo ed incompetenza di chi dovrebbe invece essere preposto alla tutela dei cittadini. Verranno tempi migliori, intanto godiamoci Procida e tutte le emozioni e l’orgoglio che saprà regalarci.
Elio Aliperti
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