Set 22, 2022 | Battaglie, Notizie | 1 commento

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RICONOSCERE I MALATI AMBIENTALI – L’ELETTOSENSIBILITA’

 
malati ambientali

malati ambientali

La Sindrome da IPERSENSIBILITA’ AI CAMPI ELETTROMAGNETICI -Elettroipersensibilità ( Sindrome EHS ), conosciuta  in passato come «Microwave Syndrome», è una sindrome caratterizzata dalla presenza di un ampio spettro di sintomi multiorgano che colpiscono in maniera acuta o cronica i pazienti di qualsiasi età, in maggioranza  le donne, in rapporto alla esposizione cronica a basse dosi o acuta, a campi elettromagnetici ambientali e/o occupazionali

 
L’Elettroipersensibilità si definisce infatti come: “reazione avversa multiorgano caratterizzata da una moltitudine di sintomi aspecifici che possono variare per intensità e durata, sperimentata da una parte della popolazione in esito alla esposizione per motivi lavorativi, residenziali o personali a radiazione elettromagnetiche non ionizzanti emesse da diverse sorgenti sia in alta che in bassa frequenza”.
Si stima che in Italia sia colpito circa il 3% della popolazione di cui il 10% in forma grave.
La gravità dei sintomi induce tali persone a cercare un luogo in cui vivere lontano dalla presenza di campi elettromagnetici, al di fuori dei centri abitati.  Viene gravemente compromessa la vita di relazione e quella lavorativa.
 
La definizione di IPERSENSIBILITA’ AI CAMPI ELETTROMAGNETICI è stata accettata dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità nel congresso di Praga del 2004 in cui si è riconosciuto che i sintomi accusati da chi ne è affetto sono reali ed è stata definita come “…un fenomeno dove individui sperimentano effetti avversi alla salute mentre utilizzano o sono nelle vicinanze di apparecchiature che emettono campi elettromagnetici, magnetici od elettrici”. Qualunque sia la causa l’OMS riconosce che può costituire un fattore disabilitante per gli individui che ne sono afflitti al punto da dovere nel tempo abbandonare il lavoro e cambiare interamente stile di vita.
 Tra i sintomi riportati : cefalea, fatica, sonno disturbato, «brain fog», disturbi della memoria a breve termine, irritabilità, ansia, labilità emozionale e altri sintomi come nausea, dolori toracici, palpitazioni, respiro corto, contratture muscolari, riduzione dell’appetito, reazioni cutanee (EHS- Review of Mechanism Stein-  Udassin 2020)
 
La sintomatologia sistemica, disabilitante, si manifesta per anche quando l’intensità dei CEM è nei limiti di legge.
 
 I disturbi lamentati si presentano in particolare a seguito di esposizione a reti WIFI, bluetooth, telefoni cellulari del tipo smartphone, cordless, lampade a risparmio energetico (lampade a fluorescenza e ad alogenuri), neon, elettrodotti, elettrodomestici, contatori smart meter, stazioni radiobase, antenne di telefonia mobile, radar e  qualsiasi ulteriore apparecchiatura che emetta campo elettromagnetico sia in bassa che alta frequenza
 
Hutter e altri autori nel  2010 descrive insorgenza di tinnito in un sottogruppo di utilizzatori di cellulari dal lato di utilizzo del telefono per un utilizzo di 4 anni  (OR 1.95 CI 1.00-3,8). L’uso del telefono cellulare per più di 60 minuti al giorno era associato a sintomi come riscaldamento e tinnito  che si ritiene associato a danno auricolare (Panda et a 2010).
Yakymenko nel 2011 e nel 2015 descrive come sintomo prevalente da utilizzo del cellulare per 3 ore al giorno la cefalea e il dolore all’orecchio, presente nel 63% dei soggetti rispetto a coloro che lo utilizzavano per 15 minuti al giorno.
Gli stessi sintomi sono stati documentati per uso del cellulare come social media, games e video( Datta 2016)
Lo studio del prof. Belpomme D. e al. del 2015 mostra alterazioni cerebrali in 725 soggetti EHS ed MCS (Sensibilità Chimica Multipla).
La misurazione del flusso cerebrale nei lobi temporali di ciascun emisfero eseguita con Ecodoppler transcranico, evidenziava riduzione della pulsatilità quasi abolita nei lobi temporali.
Le alterazioni riscontrate corrispondono a quelle evidenziate alla PET Scan Cerebrale, in particolare nel lobo temporale.
Anche se non specifiche, le alterazioni riscontrate rappresentano cambiamenti nelle funzioni cerebrali di questi pazienti.
Molti dei meccanismi descritti per la MCS sono riportati per la EHS.
Ripetute esposizioni portano alla sensibilizzazione e alla conseguente alterazione della risposta dell’organismo.
Molti pazienti presentano una alterazione dei sistemi di detossificazione che diventano insufficienti per l’eccessivo stress ossidativo (Korkina-DeLuca 2014), oltre a sintomi neurologici neuro-ormonalI e neuropsichiatrici, come danni neurologici e risposte di maggiore sensibilità neuronale ( Dwyer and Leeper1978, Pall 2016).
Significativa attivazione dei processi dei radicali liberi e iperproduzione di specie reattive dell’ossigeno, ROS, nelle cellule epatiche riscontrate da vari autori oltre ad alterazioni delle funzioni neurologiche e cognitive e distruzione della barriera ematoencefalica (Salford 2008 Nittby 2009).
I cristalli di magnetite assorbiti per inquinamento dell’aria per combustione avrebbero importante ruolo sugli effetti cerebrali (Maher et al2016).
Cambiamenti cardiovascolari dopo esposizione a CEM ( campi elettromagnetici) riportati da Havas, Tuenger and von Klitzing,  nel 2013, in  studi review  della letteratura.
L’Elettrosensibilità è una parte di numerose risposte del corpo e delle alterazioni dello stato di salute legata alla esposizione a campi elettromagnetici.
Gli effetti biologici possono dipendere infatti dalla capacità di ciascuno di riparare i danni, cioè dalla capacità di omeostasi.
Vi è un chiaro collegamento con il sistema nervoso autonomo, legato a sua volta al sistema immunitario e antinfiammatorio.
Non tutti i soggetti manifestano le stesse alterazioni soggettive a parità di esposizione.
L’eziologia è da molto tempo dibattuta .
La patogenesi è legata principalmente all’azione dei CEM sui canali del calcio voltaggio dipendenti da cui derivano le alterazioni cellulari(stress ossidativo, liberazione di radicali liberi, ecc. ( M. Pall).
Da un lato la Comunità scientifica indipendente si afferma che le alterazioni dello stato di salute siano diretta conseguenza della esposizione a CEM, dall’altra (OMS) si afferma che i sintomi sono reali ma sono frutto di un effetto «Nocebo».
Questo perchè gli Studi di stimolazione sono risultati negativi. Ma essi non rappresentano il “gold standard” per la diagnosi.
Importanti alterazioni per l’organismo causate dai CEM sono riportati nei lavori del Prof. M.Pall che evidenziano:  stress ossidativo cellulare, alterazioni della barriera ematoencefalica, della sintesi della melatonina, del rilascio di neurotrasmettitori, alterazioni spermatiche, alterazioni del DNA, infiammazione, insorgenza di aritmia e tachicardia.
Adottare semplici misure cautelari di prevenzione dei danni da esposizione ai Campi Elettromagnetici è fondamentale per tutelari questi ammalati.
I limiti di esposizione della popolazione proposti da ICNIRP (International Commission on Non Ionizing Radiation Protection)   non sono tutelanti.
Numerosi ricercatori indipendenti (Bioinitiative e ICEMS) hanno pubblicato risoluzioni e documenti di posizione che richiedono un abbassamento dei limiti di esposizione a 0,6 V/m (0,1Uw/cm2).
Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche in materia non è stato possibile ancora identificare una soglia minima di esposizione sotto la quale le persone definite elettrosensibili possano indiscutibilmente non accusare sintomi.
In Inghilterra, in Spagna e negli U.S.A esistono centri ospedalieri che si occupano di questa malattia in forma specializzata.
 In Svezia e in Canada la patologia è stata considerata come una menomazione fisica ed è riconosciuta come disabilità.
In questi Stati le amministrazioni locali e i datori di lavoro riconoscono supporto ai soggetti elettroipersensibili.  Inoltre, alcune strutture ospedaliere hanno reparti con stanze rese adeguatamente idonee ad ospitare un soggetto elettrosensibile.
Il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 l’Assemblea del Consiglio d’ Europa con la Risoluzione n.815 del 2011 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere tale disabilità,  al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono affette e ad adottare misure di prevenzione in particolare per le persone più suscettibili come i bambini, anziani e donne in gravidanza.
Con la Delibera n.1296 del 15/10/2013, la Regione Basilicata ha riconosciuto l’Elettrosensibilità secondo la codifica ICD9-CM di cui al D.M.279/2001 come Malattia rara.
 
Nella Dichiarazione Scientifica  Internazionale di Bruxelles (Brussels International Scientific Declaration on Electromagnetic Hypersensitivity and Multiple Chemical Sensitivity) si richiede di adottare semplici misure cautelari di prevenzione dei danni da esposizione a campi elettromagnetici, riconoscere con urgenza la Elettrosensibilità  e la Sensibilità Chimica Multipla come veri stati di malattia includendoli nei codici ICD Internazionali dell’OMS, di informare la popolazione in merito al problema , di nominare dei veri e propri gruppo di esperti indipendenti per valutare i rischi sanitari in totale obiettività scientifica.
Nel Parlamento italiano nella scorsa legislatura è iniziato l’esame di una Petizione mirante al riconoscimento dei malati ambientali.
Compito del nuovo Parlamento è procedere al più presto in merito.
 
Annunziata Patrizia Difonte

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1 commento

  1. Sinisa Jankovic

    Mi chiedo fin quando noi eletroseibili dobbiamo essere malati ABUSIVI E UNA VERGOGNA E NON SOLLO.

    Rispondi

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