La Petizione per il riconoscimento delle malattie ambientali è al vaglio del Parlamento.
In attesa che le risposte politiche siano positive, e non più negazioniste, forniamo uno spaccato di quotidianità per un malato ambientale; in quest’era a chiunque può capitare improvvisamente.
Un giorno, lavandoti i denti, ti accorgi che, molto probabilmente, ciò che ti lava ti nuoce.
È un attimo e il pensiero corre a questa sensibilizzazione del corpo, iper esposto a ogni sostanza tossica, da più parti, in ogni attimo della giornata, tanto che è necessario studiare ogni aspetto per capire come evitare le intossicazioni.
Il ciclo industriale, la velocizzazione del tempo, la rincorsa degli attimi, ci hanno portati sovente ad una delega continua della “cura”. Franco Battiato ci emozionava sulle note della sua splendida canzone sulla cura, ma noi abbiamo perso ogni traccia di essa.
Vogliamo ricordare le parole di un grande combattente per i Malati Ambientali: il prof. Giuseppe Genovesi il quale ne sapeva molto, oltre che di medicina, di cura e d’amore. “L’amore non è solo oggetto d’osservazione filosofica o spirituale, l’amore è una vera e propria forza”.
In sé il riconoscimento è cura e funge da amorevole accoglienza per i malati ambientali, attualmente esclusi dalle scelte e dagli equilibri della città, del lavoro, della informatizzazione, esclusi dal diritto alla salute.
Che l’eco della cura e dell’amore illumini i passi successivi del Parlamento in favore dei Malati Ambientali e dell’umanità tutta.
Sofia Maglione
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