Nell’ultimo mese, come da tempo preannunciato, il nostro Comitato Salute e Ambiente ASL RM5 ha sottoposto all’attenzione della cittadinanza del territorio un sondaggio mediatico riguardante il gradimento dell’utenza civica in merito alla gestione della sanità.
Ebbene, essendo noi ora in possesso di alcune centinaia di risposte, possiamo affermare che il suddetto giudizio sia stato fortemente negativo.
Infatti la stragrande maggioranza dei cittadini aderenti al sondaggio afferma di essere assolutamente insoddisfatta della gestione politica e amministrativa dei problemi sanitari.
Chiaramente ci aspettavamo un risultato del genere perché, negli ultimi anni e anche prima del Covid, il nostro territorio presentava una serie di gravi problematiche croniche la cui risoluzione veniva rinviata di anno in anno con notevoli ricadute pubbliche molto negative.
Tutto ciò avveniva nonostante le ripetute comunicazioni ufficiali a tutte le istituzioni locali regionali e nazionali da parte del nostro Comitato e di altre Associazioni e Comitati della nostra ASL che si occupano di sanità.
Da questo sondaggio emerge purtroppo anche un’altra realtà civica altrettanto evidente ed importante. Abbiamo notato cioè che, a fronte dei tanti giudizi negativi nei confronti di chi ha gestito la sanità regionale dei nostri territori, gli stessi cittadini, che in stragrande maggioranza bocciano l’operato dei loro politici regionali, quando poi vengono chiamati a partecipare attivamente alle varie azioni di lotta civicratica, come ad esempio le manifestazioni in piazza, i flash mob, eccetera, non vogliono condividere con i Comitati e le Associazioni queste forme di protesta reale e concreta, tese a rendere visibile a tutti il malessere mostrato in precedenza, anche sui social e ora nel sondaggio.
Quindi, noi riteniamo, dopo oltre 20 anni di attivismo civicratico, che questa discrasia notevole tra il dire ed il fare sia dovuta a una subcultura suddita che ancora impregna la mentalità della maggioranza della cittadinanza e contro la quale noi continuiamo, ovviamente, a batterci quotidianamente, ma che si rivela veramente quasi impossibile da sradicare in tempi relativamente brevi, anche perché gli oligarchi fanno di tutto per incentivare questi comportamenti da sudditi nei loro elettori.
Chiediamo al più presto nei programmi scolastici l’educazione civicratica come materia di studio, con dignità simile alle altre materie dei corsi scolastici.
Concludiamo, quindi, auspicando un impegno attivo di più persone, con un nuovo saggio proverbio: tra il dire e il fare c’è di mezzo… la cultura civicratica!
Stefano Fabroni
Presidente Comitato Salute e Ambiente Asl Rm5
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