Grazie al suo intenso lavoro umanitario, tanti anche quest’anno gli interventi di ANGELS Onlus in favore di uomini, donne e bambini in difficoltà.
Angeli nel vero senso della parola i volontari guidati da Benedetta Paravia, sempre pronti ad intervenire civicraticamente per risolvere situazioni di sofferenza e restituire la speranza.
ANGELS – Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà (www.loveangels.it) è riuscita una volta di più, in questi giorni di festa, a garantire cure mediche salvavita ad una giovane donna marocchina, Fatima.
A Fatima, cui ANGELS ha anche organizzato il viaggio e l’assistenza in Italia, sono state impiantate due valvole cardiache nuove. L’intervento si è svolto grazie alla collaborazione con il Policlinico Umberto I, presso il Dipartimento “Cuore e Grossi vasi”, diretto dal prof. Carlo Gaudio, e l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” siglando in concreto l’inizio di un programma umanitario volto al trattamento chirurgico di bambini e giovani provenienti da paesi in guerra.
Benedetta Paravia, portavoce di ANGELS, e il direttore generale del Policlinico Umberto I Ubaldo Montaguti, hanno firmato un accordo che prevede 4 posti letto all’anno riservati ai casi in cura a Roma grazie all’impegno dell’Associazione.
L’intervento è stato realizzato dall’equipe composta dal Prof. Fabio Miraldi, dal Dottor Antonio Barretta e dal Prof. Giacomo Frati mentre la successiva terapia intensiva è stata supervisionata dal Dottor Massimo Pacilli e dal Prof. Luigi Tritapepe.
Fatima è già in ottime condizioni generali e pronta a seguire un programma di riabilitazione cardiologica presso
Altri i casi recentemente portati al successo da ANGELS: oltre alla giovane Fatima, ricordiamo quello della piccola Bayan, una bimba libanese talassemica di due anni, che ha ricevuto il midollo dal fratellino Mohammed di 9 anni. L’associazione si è occupata di tutto, dal trasferimento, all’intervento, all’alloggio per la bimba e i familiari nel tempo necessario all’intervento. E’ infine attualmente in cura a Roma anche Tiba, bimba irachena con una malformazione cardiaca giunta con il suo papà da Bagdad.
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