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Giu 1, 2023 | Notizie | 0 commenti

Tempo di lettura: 8 minuti

BASTA CON LE MORTI SUL LAVORO

MORTI SUL LAVORO: UN NUMERO INQUIETANTE 

Più di tre persone al giorno.

È il numero, in media, dei morti sul lavoro nel 2022, un numero tornato ai livelli precedenti la pandemia. Sono 1090 secondo le rilevazioni dell’Inail al 31 dicembre 2022.

E nel primo trimestre 2023 sono 136 i morti sul lavoro.

25 MAGGIO, UN GIORNO FUNESTO

 E in un’unica giornata, il 25 maggio, sono morte 5 persone.

Un operaio di 60 anni ha perso la vita dopo essere caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere a Macherio, in provincia di Monza.

 In una sola giornata è stato il terzo morto in Lombardia e il quinto in Italia.

Un operaio di 25 anni, originario del Bangladesh, è morto in un’azienda di Trezzano sul Naviglio, nel milanese, schiacciato da un macchinario industriale. Era il suo primo giorno nello stabilimento.

 Un uomo di 33 anni ha invece perso la vita a Cerreto, in provincia di Brescia. Il 33enne è stato schiacciato da un albero.

 In Sardegna all’Ecocentro di Portoscuso, nel Sulcis, un uomo è caduto in un compattatore di rifiuti.

La quinta vittima è a Rende, in provincia di Cosenza: un uomo di 62 anni è caduto da un ponteggio mentre era impegnato in lavori di tinteggiatura.

DECRETI INSUFFICIENTI: OCCORRE LA SQUADRA DI SORVEGLIANZA

Nonostante i numerosi decreti emanati dove sono elencati tutti gli obblighi da parte dei datori di lavoro e dei lavoratori, la situazione allo stato attuale non è in via di miglioramento, anzi il fenomeno delle” Morti bianche”, purtroppo, continua ad aumentare determinando lutti e famiglie distrutte dal dolore.

 Di certo qualcosa non funziona!

Davanti a queste stragi ribadiamo ancora, – come già detto in passato (https://www.civicrazia.org/basta-con-le-morti-bianche/),  – occorre  l’immediata istituzione della Squadra specializzata di sorveglianza ossia un’unità che sorveglia attivamente sulla effettiva formazione del lavoratore, prima di essere adibito alla mansione da svolgere, che verifichi che le attrezzature e le macchine siano a norma, che siano apprestate tutte le tutele.

In questo modo si può salvaguardare la vita e la salute del lavoratore.

Fabio Riccio

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