TRUFFE ASSICURATIVE: BASTA CON “CERTIFICAZIONI MEDICHE COMPIACENTI”
L’analisi delle truffe assicurative dimostra che nei sinistri con lesioni non è infrequente imbattersi in “certificazione medica compiacente”.
Con l’espressione “certificazione medica compiacente” vogliamo significare certificazione che 1. è priva degli elementi formali dell’atto (ad esempio referti di pronto soccorso redatti a mano e/o con sospette correzioni e/o prive dei dati e della sottoscrizione del paziente);
2. è tesa a rappresentare una valutazione non obiettiva della lesione.
Soprattutto in relazione a certificazioni attinenti a fattispecie lesive occorse in occasione di incidenti del traffico, troviamo certificazione redatta in maniera incompleta di elementi essenziali, ad esempio in quanto contenente un giudizio diagnostico e prognostico non accompagnato dal dettagliato piano terapeutico. In mancanza di detto ultimo elemento, invero, il certificato può considerarsi privo di veridicità e quindi falso sotto il profilo ideologico ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 480 cod. pen..
Talora la certificazione medica è priva di idonea documentazione fiscale il che pone immediatamente leciti dubbi in ordine all’effettivo espletamento dell’attività professionale richiesta. In tal caso occorre verificare la emissione delle fatture facendo istanza all’Agenzia delle Entrate.
DINAMICHE FRAUDOLENTE: CENTRI FANTASMA E CONSULENTI NON IDONEI
Non è trascurabile, poi, che buona parte della documentazione falsa provenga dai cosiddetti Centri Fantasma.
In realtà, l’esame della documentazione medica compiacente introduce una riflessione più ampia che afferisce al ruolo di alcuni medici nell’ambito delle vertenze risarcitorie fraudolente. L’esperienza ha dimostrato esservi purtroppo un coinvolgimento attivo di alcuni sanitari, i quali possono intervenire nelle vicende sia nella qualità di medici certificatori (di favore) che in quella di CTU. Tanto è emerso anche in seguito a recenti indagini della Procura.
Più in particolare e con specifico riguardo ai Consulenti tecnici, in alcuni fori giudiziari si assiste a una violazione costante delle norme che regolano la scelta ed il reclutamento dei CTU, il che porta ad eludere i principi di trasparenza ed indipendenza propri del ruolo (e, infatti, spesso i CTU intrattengono o hanno intrattenuto rapporti lavorativi con alcune delle parti del processo), e a disattendere i criteri di competenza e specializzazione disciplinati anche dalla legge Gelli-Bianco.
CONTRASTARE LE TRUFFE ASSICURATIVE
Tali truffe danneggiano gli onesti assicurati, portando a un aumento dei premi, e la generalità dei Cittadini.
Per contrastare quanto denunciato, certamente, occorre intervenire subito su più livelli:
1. impegnarsi di più, anche come associazioni, nelle aule di giustizia;
2. informare precisamente e provocare l’intervento dei competenti ordini dei medici;
3. promuovere a livello legislativo stringenti incompatibilità per garantire la effettiva indipendenza dei Consulenti del Giudice.
Riccardo Vizzino; Avvocato,
Responsabile nazionale di Civicrazia contro le truffe assicurative
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