A distanza di quasi 4 anni dall’inizio della pandemia da COVID-19, che ha portato alla ribalta l’annoso problema dei lavoratori fragili, tale problema è ancora lontano dall’essere risolto.
Non esiste ancora, infatti, una tutela strutturale per i lavoratori fragili.
SMART WORKING SOLO PER ALCUNI
Attualmente, solo i lavoratori fragili che hanno una mansione compatibile con lo smart working possono usufruire di questa modalità di lavoro, ma solo fino al 31 dicembre 2023. Invece, i lavoratori fragili con una mansione incompatibile con lo smart working, dichiarati di nuovo inidonei temporaneamente alla propria mansione lavorativa dal medico competente, sono andati incontro a decurtazioni dello stipendio, fino ad arrivare al licenziamento per il superamento dei giorni di comporto (malattia ordinaria).
TUTELA COSTITUZIONALE
Se è vero che ogni cittadino italiano è uguale davanti alla legge e ha le stesse tutele previste dalla Costituzione, perché questi lavoratori non vengono adeguatamente tutelati, magari con il cambio mansione che gli consenta di usufruire dello smart working?
RICONOSCIMENTO DEL PROBLEMA
Per ben 4 volte il lavoro agile per i lavoratori fragili è stato prorogato. Quindi la legge riconosce che i lavoratori fragili vanno tutelati, in quanto a causa delle loro pluripatologie e invalidità hanno gravissimi rischi se vanno incontro ad infezioni da agenti patogeni, in particolare quelli respiratori incluso il COVID-19.
Covid-19, raccomandazioni per le persone immunodepresse (salute.gov.it)
DISCRIMINAZIONI INACCETTABILI
È veramente imbarazzante come in un paese civile come l’Italia possano esistere queste differenze di trattamento di tutele per dei cittadini contribuenti, come sta succedendo dal 1° luglio 2022 ad oggi nei confronti dei lavoratori fragili.
APPELLO AL PARLAMENTO
Come lavoratori fragili uniti, chiediamo al Parlamento che venga varata una legge strutturale che vada a tutelare tutti i lavoratori fragili, anche con l’obbligo del cambio di mansione.
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