E’ sconcertante constatare come, con le elezioni regionali alle porte, le pagine politiche dei principali quotidiani nazionali, anziché essere dedicate al dibattito costruttivo sui programmi, siano piuttosto uno sterile elenco di battibecchi personali e partitici, una sommatoria di scandali e reciproche accuse.
Il gossip in stile “Vallettopoli” o il caso Bologna, le nomine a suon di favori in ambito della Sanità pubblica non fanno che aumentare lo sconforto dei cittadini. Il problema è che tali fenomeni stiano diventando talmente diffuso che si rischia di non scandalizzarsi più.
Del resto, basta parlare con un direttore generale di una Asl che ti racconta della quantità di telefonate che riceve dai vari politici locali e nazionali per appoggiare questo o quel primario, questo o quel dirigente amministrativo. Pensiamo solo alla questione degli appalti che in certe Regioni sono talmente connessi all’intreccio tra affari e politica da arrivare a far costare un macchinario come una Tac – Sicilia docet – dalle tre alle cinque volte di più del prezzo di mercato.
Occorre un intervento deciso in tema di trasparenza, come propone Civicrazia. Cittadinanzattiva, fra le 20 associazioni Guida di Civicrazia, in occasione delle elezioni regionali chiede ai candidati di entrambi gli schieramenti di impegnarsi per “garantire la trasparenza e la tracciabilità di tutte le loro scelte, valutare e misurare la qualità dei servizi, premiare il merito e non solo la fedeltà”, come giustamente spiega Teresa Petrangolini, Segretario generale di Cittadinanzattiva
Occorre civicraticamente coinvolgere i cittadini nelle scelte, in un dialogo costante. I cittadini hanno diritto di poter esprimere una propria valutazione sui servizi e sull’operato di chi ricopre pubbliche responsabilità e che ad essere nominati, in modo trasparente, siano persone competenti.
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