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AGRIMONDA: ANCORA TARDANO I PROVVEDIMENTI RICHIESTI DAL DIFENSORE CIVICO

Agrimonda: ancora perdura situazione di stallo per i necessari interventi richiesti dal Difensore Civico Avv. Giuseppe Fortunato. Oggi a guardare l’area dell’ex deposito “Agrimonda” sembra che davvero non si muova foglia.  Passano gli anni e invece della bonifica annunciata/promessa, l’unica cosa che cresce sono sterpi e cespugli oltre all’acquitrino puzzolente “realizzato” per la pseudo-messa-in-sicurezza delle aree nel mese di luglio del 2019. Una calma solo apparente perché in realtà l’ex deposito è al centro di un’accesa “battaglia” dei Cittadini.
Il Difensore Civico Regionale Avv. Fortunato era intervenuto ed era stato chiaro: il Comune di Mariglianella avrebbe dovuto provvedere in base al sopralluogo tecnico sul sito del 30/06/2023 con i Commissari ad Acta (nominati dal Difensore Civico Regionale) ad intimare alla proprietà dell’area, ovvero, in caso d’inerzia, a sostituirsi per effettuare la IMPROCRASTINABILE pulizia del sito dai residui di acqua e terreno. Ciò doveva avvenire entro i termini assegnati dal Commissario ad Acta.
Purtroppo un triste epilogo che sicuramente si sarebbe potuto evitare se solo ci fosse stata una presa di responsabilità da parte delle istituzioni preposte che oggi ancora tacciono nonostante la tragicità e non riescono neppure a collaborare tra di loro, al fine di tutelare la salute dei cittadini. Chi ne paga le spese siamo sempre noi Cittadini.

LA PROCEDURA PER IL PROGETTO DI BONIFICA DEL DITO DI AGRIMONDA E’ ANCORA FERMA

Purtroppo niente di nuovo in merito ai fondi assegnati alla Regione Campania dal Ministero dell’Ambiente   per tale area le cui falde sono contaminate da anticrittogamici e chimici per l’agricoltura e tra cui anche il DDT.
La Regione Campania   afferma solo che è stato “programmato” un intervento di bonifica ex art. 242 del D,Lgs n. 152/06, prescritto nella Conferenza dei Servizi   del 22/03/2022,  a valere sulle risorse  PNRR, misura M2C4 – Investimento 3.4 “Bonifica del suolo dei siti orfani”, per l’importo di € 2.500.000,00.
Inoltre il Piano d’Azione per la misura PNRR relativa ai siti orfani nonchè l’Accordo trasmesso in bozza dal Ministero hanno previsto la possibilità di individuare “soggetti attuatori esterni” per la realizzazione operativa degli interventi programmati, ed il Comune di Mariglianella ha formalmente accettato di voler ricoprire tale ruolo.
In altre parole sarà il Comune di Mariglianella a provvedere alla bonifica definitiva delle aree inquinate. Già il pensare che su una bonifica importante come ” Ex Agrimonda” non vi sarà un intervento diretto, vigilanza continua e costante da parte della Regione Campania ci allarma.
Intanto, i cittadini continuano a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, senza lasciarsi scoraggiare dall’inerzia delle amministrazioni locali. Il 15 settembre hanno presentato un nuovo esposto, come destinatari il Sindaco del Comune di Mariglianella e il Sindaco del Comune di Marigliano, invitandoli a intraprendere gli urgenti interventi (stabiliti dai Commissari ad acta) necessari a garantire la salute per i cittadini e la tutela dell’ambiente già terribilmente compromesso.
Ad oggi abbiamo ricevuto riscontro solo dal Comune di Marigliano da parte del Responsabile Settore IV Ing. Giuseppe Terracciano, che afferma che “le attività atte a garantire la salute per i cittadini di Marigliano, vengono regolarmente svolte” e ribadendo che le azioni possibili devono essere compiute dal Comune di Mariglianella essendo territorialmente competente.

PROMESSE ED ANNUNCI DEGLI ENTI SANITARI MAI REALIZZATI

Dalle amministrazioni comunali non è mai stata attivata alcuna richiesta di un parere nel merito, e nemmeno nessuna richiesta di verifica dei risultati dello studio epidemiologico che era stato presentato (in pompa magna) nel lontano mese di luglio 2019 presso l’aula consiliare del Comune di Marigliano alla presenza dei Sindaci, dei funzionari dell’ASL NA3 e di tanti cittadini.
Nel frattempo, come è stato ampiamente documentato anche nelle ultime settimane, la moria di piccioni è continuata e di quel monitoraggio/studio ma realizzato nulla si è più saputo. Qualcuno ci dovrebbe dare una spiegazione perché c’è stato il Semaforo Rosso.
Inoltre i piccioni sono veicoli di germi. Perché non si provvede per le analisi delle carcasse e non si igienizza? Agrimonda: ancora interminabile attesa per gli interventi a tutela della salute dei cittadini ed a tutela dell’ambiente.

ANCORA TANTA ACQUA PUZZOLENTE SUL TELONE CHE “COPRE” IL DISASTRO AGRIMONDA

 

 

 

 

 

Dopo la sola rimozione delle scorie tossiche superficiali dal sito, fu deciso dalla Conferenza dei Servizi nel mese di maggio 2019 con i tecnici presso il Comune di Mariglianella, di coprirlo con un telo impermeabile, per contenere i miasmi ed evitare l’ulteriore contaminazione della falda con il percolamento delle acque meteoriche.
Non solo dal piano di caratterizzazione dell’ARPAC si è rilevato che anche   al di fuori dell’area del sito nella falda a valle del sito (direzione Mariglianella) i valori di vari inquinanti sono oltre i limiti di legge. Inoltre, l’ARPAC riteneva opportuno ed invitava il “soggetto attuatore” a estendere le indagini sulla falda acquifera per appurare quando la contaminazione sia estesa oltre il perimetro del sito ma nemmeno questo intervento è stato mai realizzato.
Da quando c’è il telone (giugno 2019) si è aggiunto un altro problema ai già tanti e pericolosi presenti: alle esalazioni gassose che da tempo rendono l’aria irrespirabile si è unito il tanfo prodotto dall’acqua che ristagna sulla copertura con inevitabili conseguenze igienico-sanitarie oltreché ambientali.
E’ superfluo ribadire che il cumulo di rifiuti tossici non doveva stare lì per tanti anni (23 anni). In realtà la “collinetta velenosa” di tanti metri cubi di scorie tossiche da fitofarmaci combuste residuate dall’incendio del deposito, ha prodotto in tutti questi anni l’inquinamento delle matrici ambientali come accertato dall’ARPAC. I cittadini sono sconcertati da tale indifferenza delle Istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica. Un’assurda inerzia!
Oggi è chiaro che quello dell’incendio di Agrimonda e con i fitofarmaci e pesticidi combusti è un disastro ambientale e sanitario di vaste proporzioni, ma rompere il silenzio non è facile. I primi medici che avevano osservato un’incidenza preoccupante di certe malattie – come il Dott. Antonio Marfella oncologo dell’Istituto per i Tumori “Pascale” di Napoli – furono tacciati di “allarmismo”.
Nel 2019 l’Asl NA 3 confermò la gravità su un campione di cittadini residenti ma nulla è stato fatto.
E’ tentato omicidio!
Ciro Tufano
Coordinatore dei Comitati contro il mostro di Agrimonda

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