Mollare tutto e andare su un’isola deserta: sparire dal web, lasciandosi alle spalle gli amici, i contatti di lavoro o semplicemente, il proprio mondo ”virtuale” è un po’ la stessa cosa. È questa la nuova tendenza dei forzati del web, il cosiddetto “suicidio virtuale”.
A metterlo in atto sono sempre più persone, pentite della rete, che si sono stancate dei social network, blog, forum e siti vari, e che ora vogliono “sparire”, non farsi più trovare, interrompere le comunicazioni. In poche parole, tornare alla loro privacy, all’anonimato virtuale.
Il passo dalla sovraesposizione all’oblio spesso, però, si rivela difficile da compiere, perché Internet ha annullato tutte le barriere del nostro individualismo. Ci ha permesso di sapere, in tempo reale, dove sono i nostri amici, cosa fanno, in che parte del mondo si trovano, cosa pensano, ecc. Noi sappiamo di loro, e loro sanno di noi. Una volta entrati in questo turbinio è difficile uscirne.
Lo stesso Facebook ha forse il più complesso metodo di cancellazione del proprio account in circolazione. Si può disattivare il proprio account, ma le informazioni restano, i nostri dati non vengono cancellati, rimangono “congelati”. Se invece, ci si vuole cancellare del tutto, occorre seguire una procedura particolare.
Ecco allora che stanno nascendo i primi siti che consentono di cancellarsi definitivamente (un esempio su tutti, http://deleteyouraccount.com) oppure vere e proprie società specializzate in questo tipo di “ripensamento” che con meno di 50 euro offrono la possibilità di cancellarsi da tutti i siti a cui si è iscritti e di far perdere le proprie tracce.
Il confine tra privacy e libera informazione si fa sempre più labile. Si parla allora di “diritto all’oblio”, cioè del diritto ad essere dimenticati, con tutta la scia di informazioni che ci segue. L’Unione Europea è in trattativa con Google per fissare un limite di tempo per la conservazione dei dati.
La battaglia è solo all’inizio. Per questo Civicrazia ha attivato un comitato Tutela utenti in Internet: perché l’uso della rete e dei social network permetta una piena espressione della dignità di ogni cittadino, conscia dei propri diritti e delle responsabilità.
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