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CIVICRAZIA INTERVISTA AGAZIO LOIERO

A 18 anni dallo scoppio di Tangentopoli, la credibilità della politica è a livelli minimi perché riemergono gli stessi problemi.

Civicrazia, con le oltre 4000 associazioni che ne fanno parte, ha esposto a tal proposito delle richieste chiare: la garanzia scrupolosa di nomine pubbliche trasparenti, valorizzando le attività di partecipazione e controllo dei Cittadini, e l’applicazione del Codice deontologico del pubblico amministratore. Richieste che si fanno ancora più urgenti mentre la cronaca politica è monopolizzata da episodi di malaffare.

Ha inoltre chiesto un confronto diretto ai candidati governatori alle prossime elezioni regionali affinché prendano seri impegni in favore delle richieste dei cittadini e li ha intervistati su questioni quali la necessità di nomine pubbliche trasparenti con obbligo di comparazione, meritocrazia, codice deontologico del pubblico amministratore.

Ecco l’intervista ad Agazio Loiero:

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Lei condivide la necessità di una garanzia scrupolosa di nomine pubbliche senza lottizzazioni, trasparenti, in base a criteri di merito e competenza, con possibilità per ogni cittadino di presentare memorie sulle candidature e con obbligo di approfondita motivazione comparativa?

"Io ho fatto effettuare il primo concorso pubblico per dirigenti dopo 40 anni di regionalismo in Calabria. Ho voluto un comitato di controllo giuridico che verifichi il raggiungimento degli obiettivi dei dipartimenti. Ho nominato i direttori generali della Aziende Sanitarie sulla base di una graduatoria comparativa redatta da tre soggetti terzi. Con una Regione come la Calabria se non ti affidi al merito perdi in partenza. La mia giunta ha puntato molto sulla trasparenza. Nel 2007 abbiamo istituito l’albo dei dirigenti, pubblicato sul web della Regione, dove si trovano tutti i dirigenti con i dati riguardanti la posizione di lavoro e i titoli professionali. All’albo si affianca l’anagrafe delle prestazione e degli incarichi. Per una regione come la nostra sono piccole rivoluzioni".


È d’accordo con la necessità di un Codice deontologico del pubblico amministratore improntato a valori e procedure che diventino il “modus operandi” quotidiano della pubblica amministrazione e di ogni pubblico potere?

"Sono d’accordo, certo, ma credo che la credibilità di un amministratore si acquisisca sul campo, attenendosi, è vero, a principi universali di correttezza. Se diamo risposte veloci al cittadino, se i bandi per i finanziamenti europei li facciamo trasparenti e la spesa è coerente, diamo prova di eticità e di legalità. La mia amministrazione ha provato a fare tutto ciò fissando delle regole e acquisendo stima e fiducia da parte dell’Ue, dopo il quinquennio di disastri che avevamo ereditato. Solo insistendo su questa strada diventeremo una regione finalmente “normale”.

 

Cosa pensa della valorizzazione del ruolo delle associazioni e l’accoglimento delle loro giuste richieste a tutela del Cittadino in un dialogo costante?

"Ho un rapporto aperto con tutte le associazioni che operano sul territorio. Noi siamo sempre dalla parte delle fasce deboli. In queste cose non servono le parole, ma esempi, comportamenti. Ci siamo costituiti parte civile contro istituti di credito che applicavano tassi di interesse troppo alti. Siamo vicini alle battaglie di tante associazioni ambientaliste contro la costruzione del ponte sullo Stretto e la cementificazione selvaggia. Noi abbiamo buttato giù gli ecomostri per la prima volta in Calabria e abbiamo sfidato il governo Berlusconi quando a Cetraro si tergiversava per andare a vedere se ci fossero veleni in una delle tanti nave affondate".

 

Fino a che punto malasanità, trasporti inefficienti, sporcizia, degrado ambientale, agricoltura nel caos, disoccupazione, turismo allo sbando, sono il frutto di gestioni clientelari?

"Mi si pone una domanda che accomuna i bianco e il nero, cose positive a cose negative. Non è, insomma, un quadro così a tinte fosche quello esistente. Perché è vero che la Calabria ha pesanti deficit infrastrutturali, ma non è un posto “maledetto”. Se sapremo contrastare la criminalità organizzata molti di quei problemi saranno risolti. Ripeto, noi stiamo lavorando per creare una regione normale. Il turismo è in crescita, l’agricoltura ha fatto passi in avanti, la disoccupazione è diminuita negli ultimi 5 anni, e in altri settori come la sanità, i trasporti e l’ambiente, si può dire che siamo entrati in una nuova era fatta di ammodernamento e abbattimento degli sprechi che sono stati tanti, è vero, e anche per motivi clientelari. Nel passato, anche recente, c’è stata una mancanza totale di controllo della politica con scarsi risultati per i cittadini".

 

È giusto che chi vuole trovare la soluzione ed essere al servizio del Cittadino deve far cessare le lottizzazioni e affidare subito trasparentemente i servizi pubblici a chi ha le specifiche competenze?

"Raccomandazioni, clientele, lottizzazioni sono un male antico del nostro paese. Al Sud, le prime, assumono caratteri antropologici. Di tutto ciò una certa è politica ha approfittato. Oggi non è più tempo. La competizione è grande, i saperi diffusi, le conoscenze sono patrimonio generale. Quella politica che viveva di prebende e di favori non può avere futuro. Il controllo sociale, legittimo, fa da cane da guardia. E’ di fronte alle sfide che bisogna attrezzarsi al meglio, affidando a chi ha strumenti culturali e competenze per affrontarle. Noi, per esempio, abbiamo creato la Stazione Unica degli Appalti e l’abbiamo affidata a un alto magistrato, Salvatore Boemi. Nella pubblica amministrazione non hai altre possibilità che rendere tutto legale e trasparente. In una regione come la nostra, dove il rischio di collusione tra colletti bianchi e criminalità è molto alto, bisogna adottare misure rigide ed essere molto attenti nelle procedure. Da noi, in 5 anni, è cambiato molto e moto ancora ho intenzione di far cambiare".

 

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