Il “Rapporto Zoomafia 2010”, realizzato dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) ha dato i numeri…. e sono cifre da capogiro.
Il giro d’affari legato allo sfruttamento degli animali ad opera della criminalità vale 3 miliardi; 400 milioni di euro è il fatturato della cosiddetta “Cupola del bestiame” costruita su reati che vanno dalle truffe ai danni dell’Erario, dell’UE e dello Stato, al traffico illegale di medicinali.
Ma anche furto di animali da allevamento, falsificazione di documenti sanitari e persino la commercializzazione di carni e derivati, provenienti da animali malati.
Cinquecento milioni di euro l’anno, infine, provengono dal business dei randagi, e lo stesso introito è quello legato al traffico illegale di fauna esotica.
Purtroppo non esiste un’area protetta dai tentacoli della malavita, neanche il mare.
La criminalità, al contrario, naviga in buone acque… saccheggiandole, attraverso il traffico di datteri di mare, ricci, e attraverso l’uso delle spadare. E gli affari anche qui le vanno a gonfie vele: 300 milioni di euro l’anno.
Civicrazia, con le sue molte associazioni impegnate sul fronte ambientale – come la LAV, tra i nomi guida -, è pronta a tirar fuori gli artigli per combattere la belva più feroce, quella disumana dei trafficanti di animali.
(Francesca Toncli)
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