La situazione attuale
Mancano ancora tutele adeguate per tutti i lavoratori fragili, sia della Pubblica Amministrazione che del settore privato, con mansioni di qualsiasi tipo, anche con l’obbligo di cambio mansione.
All’art. 1 del Decreto del Ministro della Salute del 4 febbraio 2022 (in Gazz. Uff., 11 febbraio 2022, n. 35), lo Stato ha stilato una lista ben precisa di patologie che fanno rientrare i lavoratori nella categoria dei lavoratori fragili.
Eppure, nonostante abbia chiaramente stabilito chi sono i lavoratori fragili, non li tutela in modo adeguato, lasciandoli esposti al rischio di potenziali infezioni opportunistiche da agenti patogeni in modo particolare da virus respiratori, tra cui il Covid-19.
La pandemia per i fragili “non è finita”
È veramente imbarazzante come in un Paese come il nostro i più fragili non vengano adeguatamente tutelati dalla Legge.
Infatti, anche se la pandemia è considerata finita , il lavoratore fragile, date le sue condizioni di salute e dati i farmaci salvavita che è costretto ad assumere, è sempre a rischio di infezioni che possono evolversi in situazioni peggiori e addirittura mortali.
La fine dell’obbligo dello smart working
Dal 1 luglio 2022, tutti quei lavoratori che hanno una mansione incompatibile con lo smart working sono stati lasciati senza adeguate tutele e sono andati incontro al decurtamento dello stipendio fino ad arrivare al licenziamento, continuando a perdere stipendi e contributi ai fini pensionistici.
Ormai, anche dal 1 gennaio 2024, anche i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione rischiano di non vedersi rinnovato lo smart working.
Il Ministro della Pubblica Amministrazione ha emanato un’ordinanza dove raccomanda ai dirigenti di concedere il lavoro agile ai fragili.
Il 31 dicembre 2023 è cessato l’obbligo da parte del datore di lavoro di concedere il lavoro agile per tutti i lavoratori fragili che ne facevano richiesta e rientravano nella lista di patologie del D.I. del 4 febbraio 2022.
Alla ingiusta discriminazione perpetrata ai lavoratori fragili , dal 1 luglio 2022, che non possono usufruire dello smart working, dal 1 gennaio 2024 si aggiunge anche quella verso i lavoratori fragili della P.A. che possono usufruire dello smart working.
Tale disposizione è in contrasto con i seguenti principi costituzionali:
- L’art. 3 della Costituzione, che garantisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge;
- L’art. 4 della Costituzione, che riconosce il lavoro come un diritto che spetta a tutti i cittadini ed è volto ad assicurare loro i mezzi per una vita dignitosa, senza i quali il godimento delle libertà civili è solo formale, ma non concreto;
- L’art. 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.
- Inoltre non è in linea con legge 104/1992, che tutela i diritti delle persone con disabilità.
La soluzione
Una Legge strutturale deve prevedere il lavoro agile ordinario e prevalente per tutti i lavoratori fragili, indipendentemente dalla mansione lavorativa, e in via definitiva.
Si deve prevedere l’obbligo del cambio di mansione per i lavoratori fragili che non possono usufruire dello smart working.
Questa misura è necessaria per garantire la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori fragili, indipendentemente dalla loro mansione.
Lo smart working permette ai lavoratori fragili di lavorare da casa, evitando il contatto con agenti patogeni e riducendo il rischio di contagio.
Lavorando da casa praticamente non si devono chiedere giorni di malattia se non in casi estremi.
La richiesta al Parlamento
Occorre la legge.
I lavoratori fragili chiedono al Parlamento di intervenire con urgenza per una legge che tuteli i diritti di tutti i lavoratori fragili nessuno escluso!
Silvano Antori
Sottoscrivo parola per parola questo articolo.
Ci vogliono leggi strutturali. Basta con l’ansia delle proroghe, non abbiamo bisogno di elemosinare niente. Le leggi di tutela esistono già, bisogna farle applicare e semmai migliorarle in maniera strutturale.