Apr 25, 2024 | Notizie | 0 commenti

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TIKTOK: GENITORI ATTENTI

TikTok è un recente social network cinese dal successo planetario. Fondato nel 2015 come Musical.ly e lanciato tre anni dopo in tutto il mondo con l’attuale nome, nel 2020 ha superato il miliardo di utenti.

Il funzionamento è semplice: si possono caricare video della durata massima di tre minuti. Gli utenti che lo popolano sono, in larga maggioranza, giovani e giovanissimi. Inizialmente i contenuti presenti erano quasi esclusivamente incentrati su balli e canzoni cantate in playback, ma, con il passare del tempo e un sempre maggior numero di utenti che la utilizzano, i contenuti si sono diversificati. Ora non mancano tutorial di vario genere o filmati ironici (come quelli di Khaby Lame, il più famoso TikToker italiano, che con i suoi 108 milioni di follower è il secondo TikToker più seguito al mondo).

 

TikTok è, al momento, uno dei social più controversi che ci siano.

Da una parte è un luogo dove sviluppare la propria creatività e dove viene premiata l’autenticità, da altra parte le criticità che presenta sono evidenti.

Il gruppo di attivisti hacker Anonymous, nel 2020, ne ha denunciato la pericolosità, definendo Tik Tok un malware controllato dal governo cinese.

In Europa è stato chiesto di istituire una task force contro i rischi del social. In Italia nel gennaio del 2021, a seguito della morte per soffocamento di una bambina di 10 anni a seguito di una challenge condivisa sull’App, il Garante per la privacy ha disposto il blocco d’uso dei dati degli utenti con età non certificata.

 

Pericolosità dell’esposizione immagine dei minori. 

Oltre a possibilità di spionaggio dei dati e sfide di vario genere che possono essere assai pericolose, specialmente fra  i giovanissimi, una delle maggiori criticità di TikTok è senz’altro l’esposizione dell’immagine dei minori, che avviene in modo sempre maggiore e senza alcuna protezione, a causa delle sollecitazioni ai giovani utenti ad apparire a ogni costo per ottenere sempre più follower e più successo.

Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2019 TikTok è stato al centro di un’indagine parlamentare, indagine che si è concentrata sulla raccolta dei dati personali e sul sistema di messaggistica del social, che consente agli adulti di poter chattare senza alcun filtro con i bambini.

TikTok, infatti, rende pubblici gli account degli utenti per impostazione predefinita, ragion per cui chiunque può entrare in contatto con i minori. Minori che, spinti dal sistema a incrementare i follower, sono ben felici di accettare l’amicizia di chiunque la proponga loro.

Sempre nel 2019, in India, l’Alta Corte di uno Stato federato ha chiesto al Governo centrale di vietare TikTok, in quanto incoraggerebbe la pedopornografia e sarebbe terreno di caccia ideale per predatori sessuali; l’App non è più scaricabile da Apple e Google Store.

 

TikTok in Francia e le richieste di tutela 

In Francia una campagna per segnalare i contenuti inappropriati e pericolosi presenti sulla piattaforma si sta sviluppando. Inoltre  provvedimenti a tutela, promossi da associazioni, sono sempre più frequenti in molti Paesi.

Perché succede questo?

Teoricamente, l’età minima per utilizzare TikTok dovrebbe essere di tredici anni, ma di fatto, non essendoci alcun controllo adeguato in merito, molti degli utenti registrati sul social sono più piccoli.

L’unico controllo possibile è quindi quello parentale, demandato a genitori o altri familiari che, però, spesso e volentieri, cedono alle richieste dei più piccoli (figli o nipoti che siano), vuoi per non farli lamentare, vuoi perché hanno paura che si sentano esclusi dalla loro cerchia di conoscenze.

In definitiva, oltre ai classici rischi relativi all’utilizzo improprio dei dati personali e a una “schedatura di massa”, su TikTok bisogna guardarsi da problemi serissimi quali la pornografia, la pedopornografia e la pedofilia.
Inoltre non sono rari i casi di cyberbullismo. Infine si constata sempre più tra i giovanissimi una preoccupante impennata di comportamenti riconducibili a esibizionismo e competizione.

 

TikTok nell’ Unione Europea e negli Usa 

La nuova funzione Lite è finita sotto accusa in Europa. In un primo tempo  TikTok  ha sospeso “volontariamente” la nuova funzione Lite.

Negli Usa, invece, una legge mette al bando la popolarissima piattaforma.

Il Commissario Europeo, ha giustamente commentato: “I nostri figli non sono cavie per i social network”. Egli ha poi  annunciato l’apertura di un’indagine  e ne ha minacciato la sospensione.

TikTok Lite si basa su una  strategia pensata per spingere le persone a restare più a lungo sulla piattaforma e ad aprirla più spesso.

Tale sistema è lo stesso  utilizzato nel gaming online, crea aspettative per le ricompense, come fosse un videogioco.
Ad ogni utente assegna dei compiti, come guardare determinati video e mettere like. Chi completa tali compiti viene premiato con dei punti, che possono essere a loro volta scambiati per ricevere dei premi, come buoni Amazon, carte regalo via PayPal ecc. ecc..

Tale  pratica  secondo la Commissione “crea dipendenza” che pone sempre un rischio molto alto, soprattutto per i minori.

In sintesi, la versione Lite premia gli utenti per il tempo trascorso davanti agli schermi e, secondo l’Unione Europea, finisce per creare dipendenza.

La Digital Service Act dell’Unione Europea, ovvero la nuova normativa europea  sui servizi digitali, prevede che prima di lanciare una nuova versione è importante evidenziare preliminarmente tutti i rischi che potrebbe causare agli utenti.

Alla luce di ciò, l’Unione Europea accusa TikTok, di proprietà della società cinese ByteDance, di aver lanciato la sua versione Lite  prima di pubblicare il rapporto sui possibili rischi

 

Tiktok negli Stati Uniti. 

Gli Usa attaccano TikTok non solo per la dipendenza che crea nei giovani e gli adolescenti per i motivi di cui sopra  ma anche e soprattutto perché oramai detiene miliardi di informazioni.  I detentori  possono controllare qualsiasi cosa.

In definitiva, TikTok è un social che desta molta preoccupazione, perché può diventare assai pericoloso per i giovani e i giovanissimi, soprattutto quelli più influenzabili e ingenui, e perché ha costruito una massa di dati immensa.

 

TikTok e la psicologia dell’esibizione

Abbiamo visto come TikTok sia, a oggi, la piattaforma social preferita da pedofili e predatori sessuali di tutto il mondo. Basta loro registrarsi in modo anonimo per avere accesso a un database sconfinato con milioni e milioni di contenuti che mostrano video di adolescenti (se non proprio bambini) che provano a mettersi in mostra in ogni modo, soprattutto con balli e balletti sexy eseguiti in abiti succinti.

Il meccanismo è tanto semplice quanto pericoloso: i minori che si cimentano nella produzione di simili contenuti ricevono tanti più like, commenti di approvazione e follower quanto più appaiono esteticamente gradevoli e sensuali. Questo circolo vizioso porta a proporre contenuti sempre più sexy e spinti, scatenando di rimando una corsa all’emulazione per ricoprire il ruolo di giovane sexy star del social più seguita e amata.

Quella di cui TikTok si nutre e su cui ha fondato le sue fortune si può definire a ragione come stimolata psicologia dell’esibizione.

I giovani fruitori di TikTok fanno, così, a gara per apparire belli, magri, perfetti. L’esposizione del proprio corpo, in modo spesso eccessivo e imprudente, oltre a essere una calamita per predatori sessuali di ogni tipo, comporta tutta una serie di altri problemi.

I valori riconosciuti come importanti dai bambini e dagli adolescenti che seguono TikTok sono valori puramente estetici, superficiali, sovente lesivi di ogni dignità umana.

La non conformazione a questi valori, di contro, è motivo di dileggio, di scherno, di emarginazione e di odio. Fenomeni che sfociano nei sempre più frequenti attacchi di cyberbullismo (ovvero quella forma di bullismo condotta attraverso strumenti informatici) e di body shaming (ovvero il giudicare negativamente l’aspetto fisico di qualcun altro).

 

Genitori, mamme, papà, agite

I genitori, alla luce di quanto detto fin qui, devono innanzitutto evitare di essere in prima persona veicolo di diffusione di contenuti privati relativi ai propri figli alla generalità di destinatari.Questo vale su ogni tipo di piattaforma: da Facebook a Instagram a qualunque social o applicazione. Postare, anche sugli account personali, foto o video dei propri figli senza alcun filtro o precauzione in merito a chi potrà visionare il contenuto, a dove questo contenuto verrà archiviato e come, per quanto e con quali modalità, non è mai una buona idea.

Che un tale comportamento sia perseguito per semplice ingenuità (in quanto si è ignari dei rischi a cui si espongono i propri figli) o per una sorta di narcisismo esibizionista poco conta: sarebbe bene limitarlo al massimo, assicurandosi ad esempio che tali contenuti siano visibili solo da all’intima cerchia di parenti e amici più stretti e non siano dati in pasto a tutti.

Per quanto riguarda  TikTok, Civicrazia invita ad essere attenti affinché i figli non ne diventino schiavi  e  adottare i seguenti accorgimenti:

–          Limitarne l’uso prolungato. Questo si può fare attraverso lo specifico strumento di gestione del tempo, attivabile dal menu Controllo Applicazione. Grazie a questo strumento è possibile impostare un tempo limite di utilizzo dell’applicazione. Finito il tempo, per riattivarla sarà necessario inserire un codice.

–          Abilitare il Parental Control, ovvero il filtro famiglia. Si tratta di un sistema che permette al genitore di imporre limiti all’uso dell’App, e include il controllo della gestione dello schermo, limiti sui messaggi, il controllo e il filtro di contenuti inappropriati.

–          Impostare l’account in modalità: privato; così facendo solo gli utenti abilitati come follower (previa accettazione della richiesta, un po’ come succede con l’amicizia su Facebook) avranno accesso ai contenuti del profilo.

–           Attivare la funzionalità “non mi interessa” per tutti i contenuti ritenuti inappropriati, o potenzialmente pericolosi; così facendo l’App limiterà le proposte di contenuti di quel tipo.

–          Gestire correttamente la Sezione Commenti, eliminando, ad esempio, la possibilità di inserire un commento per chi non rientri tra gli amici.

Ma la cosa più importante, al di là dell’impostazione corretta delle funzionalità dell’App e dell’imposizione di regole e divieti, è quella di dialogare e insegnare ai propri figli un uso consapevole, tanto di TikTok quanto degli altri social network, e di Internet in generale.

Per fare questo, è bene che il genitore utilizzi il social o l’applicazione assieme ai propri figli, e che sia lui a insegnare loro come averne vantaggi distinguerne le insidie.

Rosaria Salamone, Avvocato

 

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