GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ ACQUA
A sei anni dalla scadenza degli obiettivi 2030, per lo sviluppo sostenibile, l’Italia è in ritardo nella gestione sostenibile dell’acqua.
Sia dagli studi di Macroregione Mediterranea e di Unione Europea sia dalle analisi di Confagricoltura e di Legambiente, in occasione del VI Forum organizzato a Roma l’ 8 ottobre, sono risultati in Italia vari aspetti critici nel rapporto tra acqua e agricoltura.. Da un lato c’è un eccessivo consumo di acqua nel comparto agricolo, dall’altro lato c’è carenza dell’utilizzo delle acque reflue depurate come il recupero delle acque piovane.
La qualità dell’acqua è, inoltre, condizionata negativamente dalla presenza di fertilizzanti, pesticidi e di microplastiche presenti sia nelle acque che nelle falde.
Non v’è dubbio che l’irrigazione a goccia permetterebbe un notevole risparmio di acqua.
INQUINAMENTO DELLE ACQUE
Le ricerche dell’Istituto Ramazzini di Bologna evidenziano che tra gli inquinanti delle acque il Glifosato è certamente uno dei più tossici, è genotossico e anche a basse dosi incide sulla fertilità dell’uomo.
La popolazione è esposta sia attraverso l’ingestione di prodotti derivati da coltivazioni irrorate come frutta e verdura, ma anche di pasta e alimenti vegetali in genere. La somministrazione di cibi biologici al posto di quelli convenzionali riduce sicuramente la presenza di glifosato e altri inquinanti fino ad annullarla. Anche i lavoratori sono esposti maggiormente durante i trattamenti.
C’è bisogno, inoltre, di un’agricoltura che non contribuisca negativamente ai cambiamenti climatici come fanno, invece, in modo rilevante l’agricoltura intensiva e le monocolture. Occorre un’agricoltura, quindi, che non inquini l’aria, l’acqua e il cibo e che non contribuisca negativamente ai cambiamenti climatici.
Annunziata Patrizia Difonte, Medico
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