Il riconoscimento facciale è una tecnologia che identifica o verifica l’identità di una persona analizzando le caratteristiche uniche del suo volto.
È una delle tecniche di autenticazione più utilizzate e ha trovato applicazione in settori come la sicurezza, la gestione dell’accesso e la sorveglianza pubblica.
La tecnologia di riconoscimento facciale funziona tramite algoritmi di intelligenza artificiale (AI) e machine learning, che analizzano e confrontano tratti distintivi del viso, come la distanza tra occhi, la forma del naso e della bocca. Le immagini vengono convertite in un formato digitale e confrontate con i dati esistenti in un database.
Il riconoscimento facciale offre velocità e precisione nell’identificazione e può migliorare la sicurezza e l’efficienza dei controlli di accesso. Inoltre, è meno soggetto a errori umani rispetto ai tradizionali metodi di verifica.
Tuttavia emergono rilevanti preoccupazioni principalmente sulla privacy e i diritti civili. La raccolta di dati biometrici delicati, come le caratteristiche facciali, può essere intrusiva, e senza regolamentazioni adeguate, si rischia un uso improprio. Occorre regolamentare rigorosamente l’uso del riconoscimento facciale nelle aree pubbliche, proprio per evitare abusi e garantire la privacy degli individui.
IL CASO DI CORSIGHT: COME FUNZIONA
Corsight AI, azienda situata in Israele, ha lanciato un recente servizio per i suoi clienti: un sistema di riconoscimento facciale che segnala “comportamenti anomali” all’interno dei negozi. L’obiettivo è tracciare eventuali taccheggiatori. Inoltre le telecamere di Corsight AI monitorano chi trae vantaggio dai rapporti personali con i dipendenti, fra essi chi riceve, per esempio, sconti o articoli gratuiti.
Le telecamere di Corsight AI osservano, elaborano e catalogano.
Tale sistema di rilevamento monitora l’interazione del cliente con i dipendenti per estesi periodi di tempo. Ha spiegato Shai Toren, Ceo di Corsight a Gizmodo, “se vai in un negozio di solito scegli uno qualsiasi dei cassieri e vai a scansionare i tuoi prodotti. Se qualcuno sta pianificando un furto andrà sempre dallo stesso cassiere, spesso un parente. Il nostro sistema è in grado di identificare questa anomalia e lanciare un’allerta al titolare del negozio”.
PERCHÉ NON DOVREMMO USARE I SISTEMI DI SORVEGLIANZA
In verità tale sistema presenta diversi problemi, spesso occultati. Come ha illustrato Chelsea Connor, direttore delle comunicazioni per la Retail, Wholesale e Department Store Union (RWDSU) “questa tecnologia può essere molto pericolosa, il sistema si basa su un’ipotesi sbagliata, non è detto che un cliente che sceglie di andare dallo stesso cassiere stia cercando di truffare il negozio”. E infatti spesso i dipendenti cercano di sviluppare relazioni con i clienti per spingerli a tornare a comprare, – ha spiegato Coonor.
Caitlin Seeley George, amministratrice delegata dell’organizzazione no-profit Fight for the Future, ha chiesto ai rivenditori di impegnarsi a non utilizzare il riconoscimento facciale. Secondo George i sistemi di sorveglianza possono anche essere utilizzati per profilare il comportamento dei clienti a scopo di marketing e non per ragioni di sicurezza.
LE DISCRIMINAZIONI DELL’ALGORITMO
Secondo Silkie Carlo, direttrice di Big Brother Watch, ONG per le libertà civili, “la maggior parte delle persone non sa cosa sia veramente il riconoscimento facciale. Sono anni che documento questa tecnologia. Chiunque viene scansionato entra a far parte di una categoria nei database della polizia digitale”. Ha poi aggiunto: “Se una persona viene scambiata, può essere arrestata, interrogata, e dovrà dimostrare la sua innocenza alla polizia”.
I sistemi di riconoscimento facciale rischiano di violare la nostra privacy, discriminare i clienti e diventare uno strumento per la sorveglianza di massa. Non solo. I dati possono essere hackerati, utilizzati dai criminali per creare video deepfake o raccolti per studi di mercato, senza il consenso dei legittimi proprietari.
Siamo preoccupati per come vengono utilizzati i nostri dati personali. Vogliamo assicurare la sicurezza proteggendo la nostra privacy nel mondo digitale. È il momento di agire. La difesa dei nostri diritti digitali è ora fondamentale per mantenere un controllo reale sulla nostra vita online e reale, specialmente ora che tecnologie avanzate come il riconoscimento facciale e l’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più diffuse e penetranti.
Civicrazia vigila e invita a vigilare affinché la sicurezza sia garantita nel rispetto dei diritti e non diventi un alibi per approfittare della situazione e violare tali diritti.
Francesco Sirio Difonte
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