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PASSI INDIETRO RIGUARDO GARANTI DEI DETENUTI

ANCORA UN PASSO INDIETRO NELLA NOMINA DEI GARANTI DEI DETENUTI

IL GARANTE DEI DETENUTI DIVENTA AD AREZZO ANCHE GARANTE DEI DIRITTI DEGLI OPERATORI PENITENZIARI

Il Comune di Arezzo ha di recente nominato una atipica figura di Garante, denominato Garante dei diritti degli operatori del sistema penitenziario e delle persone private della libertà personale, introdotta dal Consiglio Comunale alcuni mesi fa e approdata a fine dicembre alla scelta della persona fisica incaricata.
Nel Regolamento si legge che, tra i vari compiti assegnati, il Garante deve operare per migliorare le condizioni di vita degli agenti di Polizia penitenziaria e di tutto il personale , promuovere il benessere degli operatori e prevenire il burnout, oltreché occuparsi delle condizioni di vita dei detenuti e del loro reinserimento sociale.
Secondo la delibera comunale, la nominata dottoressa Sandra Rogialli incarnerà, infatti, un ruolo duplice e non specificamente rivolto solo alla garanzia dei soli detenuti e privati della libertà personale.
La giustificazione addotta ad Arezzo è che il problema della vivibilità in carcere è problema condiviso e che, pertanto, era necessario istituire un Garante dell’intero sistema, auspicando che l’esempio venga seguito da altri comuni.
Anche dall’Ufficio del Garante Nazionale dei detenuti è stato ritenuto da una componente che non ci sia alcuna antitesi nel doppio ruolo affidato al Garante comunale di Arezzo.

 

IL RUOLO DEL GARANTE DELLE PERSONE PRIVATE DELLA LIBERTA’

Questa figura appena istituita è, invece, in contrasto assoluto con le finalità attribuite all’Ufficio del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, che deve essere un organismo indipendente con potere di controllo sui luoghi di privazione della libertà , quali gli istituti penitenziari, i luoghi di polizia, i centri di permanenza per i rimpatri (CPR), le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) istituite dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari), i trattamenti sanitari obbligatori, le residenze per anziani.

Al Garante nazionale sono stati attribuiti anche i compiti relativi al monitoraggio indipendente dei rimpatri degli stranieri extra-comunitari irregolarmente presenti sul territorio italiano. La direttiva europea sui rimpatri prevede che ogni Paese si doti di un organismo indipendente per il monitoraggio.

ll Garante nazionale è stato anche individuato quale meccanismo nazionale di prevenzione (NPM) a seguito della ratifica da parte dell’Italia con legge 9.11.2022 n. 19 del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, che obbligava gli stati firmatari a dotarsi entro un anno dalla ratifica di un organismo indipendente di controllo dei luoghi di privazione della libertà personale.

Dunque , un ruolo di tutela specificamente delle persone private della libertà personale, la cui situazione non e’ paragonabile a nessuna delle altre persone libere che svolgono attività all’interno degli istituti penitenziari, pur in condizioni di disagio ( comprovato anche dal verificarsi di suicidi tra gli agenti di polizia penitenziaria). Il Garante è stato storicamente istituito proprio per controllare ciò che accade nei luoghi di restrizione per le persone private di libertà ed è diretta conseguenza di quanto richiesto dalla Convenzione ONU contro la tortura.

Risultava finora seguito dagli statuti e regolamenti che a livello locale hanno istituito Garanti delle persone provate della libertà personale.

Fermo restando che anche gli operatori penitenziari hanno diritto a essere ascoltati nelle loro tutele (ed è auspicabile la figura dell’Ombudsman Nazionale o perlomeno chiarire la competenza dei Difensori Civici regionali ex art. 16 legge 127 del 1997) non si può fare commistione e confusione tra chi presta servizio e chi è privato della libertà personale, rischiando di svilire la stessa figura del Garante delle persone private di libertà, prevista da specifiche normative internazionali e storicamente legata alla specifica tutela dei loro diritti umani.

Desi Bruno, Avvocato

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