Mar 10, 2025 | Battaglie | 0 commenti

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FEMMINICIDIO; IL GOVERNO MIRA A INTRODURRE IL REATO SPECIFICO CON ERGASTOLO PER CHI UCCIDE UNA DONNA PER ODIO DI GENERE

Femminicidio, il Governo introduce il reato specifico: ergastolo per chi uccide una donna per odio di genere
In occasione dell’8 marzo, il Governo ha presentato un disegno di legge che introduce il reato di femminicidio nel codice penale, segnando un giro di vite contro la violenza di genere.
La decisione arriva in un momento in cui il fenomeno del femminicidio è più che mai al centro del dibattito pubblico, con numeri allarmanti che evidenziano la necessità di interventi legislativi più incisivi. Il femminicidio spesso è un crimine che si consuma all’interno delle mura domestiche, ad opera di partner o ex partner. Ciò rende molto spesso ancora più difficile per le vittime chiedere aiuto e spezzare il ciclo della violenza.

 

Il nuovo reato di femminicidio.

La norma proposta prevede la pena dell’ergastolo per chi uccide una donna per motivi di discriminazione o odio di genere. Questa nuova norma si inserisce nel quadro giuridico esistente, in particolare rispetto al “codice rosso”. Le altre misure del disegno di legge sono: l’audizione obbligatoria della vittima da parte del pubblico ministero; gli obblighi informativi per i familiari delle vittime; il parere della vittima nei casi di patteggiamento; l’inasprimento delle misure cautelari e dei benefici penitenziari; il rafforzamento della formazione dei magistrati.
Tale disegno di legge s’inquadra nel contesto della Convenzione di Istanbul e delle direttive europee in materia di violenza contro le donne. È opportuno, tra altro, evidenziare come l’Italia si stia finalmente allineando agli standard internazionali per la tutela delle vittime di violenza di genere.
E’ importante un intervento legislativo organico e sistematico per contrastare la violenza di genere. Oltre la necessità di un impegno costante da parte di istituzioni, società civile e singoli cittadini per promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere.

 

Il contesto domestico.

Le dinamiche della violenza domestica, spesso hanno una escalation fino all’omicidio. I fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di un femminicidio in ambito domestico, sono la presenza di precedenti episodi di violenza, la gelosia ossessiva, il controllo economico e sociale. Infatti, l’isolamento sociale, spesso caratterizza le vittime di violenza domestica, rendendo ancora più difficile la richiesta di aiuto.

Le misure del disegno di legge e la loro efficacia nel contesto domestico.
Le misure previste dal disegno di legge possano essere efficaci nel prevenire il femminicidio in ambito domestico. Ad esempio, l’audizione obbligatoria della vittima da parte del pubblico ministero può favorire l’emersione di situazioni di violenza domestica. Cosi come sono efficaci le misure cautelari, l’allontanamento del partner violento dalla casa familiare.

 

Il ruolo dei servizi di supporto.

In questi casi i centri antiviolenza, i servizi sociali e le forze dell’ordine sono molto importanti nel fornire supporto alle vittime di violenza domestica. Vi è la necessità di una rete di supporto integrata e capillare, in grado di intercettare tempestivamente le situazioni di rischio e di offrire alle vittime protezione e sostegno.
Inoltre, è molto importante la formazione delle forze dell’ordine, e di tutti gli operatori che si trovano a contatto con possibili vittime di violenza domestica.

 

Conclusioni.

Il femminicidio è un problema complesso, che richiede un approccio multidimensionale sinergico.
Civicrazia chiede un’azione sinergica in ogni ambito per un cambiamento culturale profondo, che promuova il rispetto e la parità di genere e che condanni ogni forma di violenza.

Rosaria Salamone, Avvocato

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