Le piattaforme web devono implementare concrete e incisive misure di protezione per ridurre il rischio di esposizione a contenuti inappropriati o di abuso online, specialmente verso i minori.
La reazione di Istituzioni e Famiglie ai recenti casi deve essere permanente, sentita, globale e incisiva.
IL CASO DELLA RAGAZZINA DI PIAZZA ARMERINA
Il 6 novembre 2024 una ragazzina in provincia di Enna in Sicilia, è stata trovata morta nel giardino di casa. La Procura per i minori di Caltanissetta ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio. Tra le ipotesi si considera che la giovane sia stata vittima di atti di bullismo o di “revenge porn” e, secondo gli inquirenti, potrebbe essersi tolta la vita per il timore che venissero diffuse sue foto private. Oppure ipotesi di assassino sempre correlato ad antecedente abuso di portata crescente.
L’ABUSO DIGITALE E POI LA MORTE
La famiglia ha affermato che a scuola la giovane sarebbe stata circondata da coetanei e pesantemente insultata, con riferimenti a un suo video privato.
L’IMPEGNO DI CIVICRAZIA
Civicrazia invita da sempre tutti a tolleranza zero nei confronti di ognuno autore, complice o inerte spettatore di vicende di possibile abuso digitale. Lo Sportello Telematico di Civicrazia è a disposizione e l’invito è rivolgersi subito a docenti, avvocati, associazioni specializzate e a trasmettere subito denunce alla Procura della Repubblica e reclami e segnalazioni al Garante della Privacy.
Con l’innovazione digitale sono emersi nuovi metodi di abuso, anche ad esito mortale, di cui le vittime sono innocenti minori. Tutti allertati e tolleranza zero!
Francesco Sirio Difonte
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