“Tutti parlano di trasparenza, ma per il lavoro ai disabili, siamo nel buio totale!”
Giuseppe Sannino Presidente dell’A.N.I.D.A.
Di certo il Presidente Sannino non la manda a dire, la sua opinione, anzi la esprime sempre con chiarezza e determinazione. “Dal Governo ai rappresentanti degli Enti Locali, quando si parla della legge 68/99, che dovrebbe regolare l’invio al lavoro dei diversamente abili, cala un silenzio assordante, fatto di omissioni e dimenticanze, spesso nascoste da complicazioni burocratiche, vere e proprie barriere fisiche e culturali impossibili da superare per i disabili.”
In tempo di crisi, la vita è difficile, mancano il lavoro e le prospettive per tutti, figuriamoci per i disabili, soprattutto per quelli che non hanno nessuna forma di aiuto ed assistenza, che si vedono discriminati sui luoghi di lavoro o non hanno nessuna possibilità di trovare una occupazione. “Eppure la legge parla chiaro.” Continua Sannino. “ In una azienda pubblica o privata, ci deve essere una percentuale prevista di lavoratori disabili, se questa non è coperta, bisogna procedere ad assunzioni di lavoratori iscritti al Collocamento Speciale. Se i datori di lavoro non procedono alle assunzioni devono pagare delle sanzioni per la mancata applicazione della legge. Molti imprenditori discriminano i disabili e preferiscono pagare le basse sanzioni previste.
Che fine fanno quei soldi che dovrebbero essere spesi per i disabili?” Si chiede Sannino. “Regione, Provincia e lo Stato a chi danno conto di quei soldi dei disabili? Non esiste nessuna trasparenza in proposito, non si sa nemmeno quanti disabili lavorano in Italia o quante aziende ne richiedano le prestazioni. Eppure in ogni collocamento obbligatorio provinciale dovrebbero essere pubblici i registri delle aziende che fanno richiesta di lavoratori con disabilità. Quei registri, spesso, sono difficili da consultare da parte del pubblico che ha delle difficoltà fisiche perché quegli uffici spesso sono pieni di barriere architettoniche. Perché non pubblicare in rete quelle informazioni? Perché le commissioni speciali non si riuniscono mai? Perché non ci sono statistiche sull’avviamento al lavoro dei disabili? La mancanza di trasparenza fa pensare subito ad arbitri, abusi o a vero e proprio clientelismo.
“Quello che è veramente preoccupante che ne i sindacati, che le associazioni storiche dei disabili, presenti nelle commissioni non abbiano mai denunciato questa situazione che è veramente delicata e grave.” La denuncia di Sannino non esclude nessuno: “Mi chiedo dove sono quei politici che in campagna elettorale si dichiaravano a favore delle lotte per il lavoro ai disabili dell’A.N.I.D.A. ed ora che sono al governo della Regione Campania e della Provincia non si esprimono e non assumono iniziative.”
Per l’A.N.I.D.A. la battaglia per la trasparenza è determinante, per consentire una corretta applicazione della legge, per recuperare lavoro per i disabili e finanziamenti per progetti innovativi per l’integrazione dei cittadini con diverse abilità. “La battaglia è lunga, i disabili devono sapere che le leggi esistono, ma non si vogliono attivare.
In questa crisi attorno ai disabili è stato creato un muro di diffidenza ed indifferenza, che può essere abbattuto solo con la mobilitazione e la lotta. I disabili devono capire che solo con la loro presenza, impegno e determinazione si possono raggiungere dei risultati importanti. Soprattutto nel Sud ed a Napoli in particolare, ci sono troppi interessi attorno ai disabili che impediscono la loro crescita sociale ed il soddisfacimento dei loro diritti naturali di cittadinanza.
“L’A.N.I.D.A. non si arrende alle discriminazioni ed al rifiuto del lavoro per i disabili, la battaglia sarà dura e lunga, ma riusciremo ad avere le risposte che vogliamo, dimostreremo in questo modo che i disabili sono una risorsa per la società e non un peso inutile.” Conclude il Presidente Sannino.
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