Set 22, 2018 | Notizie | 0 commenti

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ARLCCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

Alcuni giorni fa ho ritrovato pubblicato in gran spolvero su Facebook, un breve articolo di Michele Serra, della serie “l’Amaca”, risalente al settembre 2016…ma decisamente attuale.

Per chi lo volesse rileggere integralmente posto il link:

https://triskel182.wordpress.com/2016/09/07/lamaca-del-06092016-michele-serra/

Nel suo editoriale, il nobile intellettuale tratta insieme diverse tematiche scottanti e di attualità, partendo da un incipit, che sarà poi preso a metafora di un “modus vivendi”, tipico di chi, secondo lui, accecato dall’idiosincrasia complottistica per le caste, sprofonda nell’ignoranza, e vaga verso l’abbraccio “ferale” con oscure “forze populiste”.

Il punto di partenza del suo ragionamento è la sempre più diffusa abitudine dei cittadini-pazienti a credere a “fake-news” in ambito medico, specialmente nella cura del cancro, preferendo terapie “fai da te” a danno della medicina “ufficiale”.

Dispiace sinceramente che all’epoca, un fine intellettuale come Serra, sia caduto nella trappola di sostenere tesi ardite e prive di fondamento, solo per compiacere uno o due “padroni”.

Nello specifico della cura del cancro, male del secolo, e con numeri di incidenza in spaventoso aumento in molte aree dell’ Italia, infestate dai fenomeni criminali dello smaltimento illecito di rifiuti tossici, il dr. Serra disconosce tre fatti importanti:

le cure oncologiche non rientrano nei TSO, cioè i Trattamenti Sanitari Obbligatori, come invece i vaccini;

l’Italia detiene il record del più elevato tasso di terapie farmacologiche dirette specificatamente alla riduzione della massa tumorale, nell’ultimo mese di vita dei pazienti;

la psicologia media del paziente affetto dal cancro è peculiare, e fare certe affermazioni risulta estremamente sgradevole.

Quando ti viene diagnosticato il cancro, caro Michele, ovunque tu sia arrivato nel tuo viaggio di vita, l’unica cosa che vuoi con tutte le tue forze, sai quale è???

E’ vivere il più a lungo possibile.

Nemmeno vivere, caro Michele, il meglio possibile.

Ma vivere proprio il più a lungo possibile.

Ora se ti capita un tumore un po’ bastardo, di quelli che ti cambia “l’istologico” ogni mese, costringendo te ed il tuo medico a cambiare subito linea di trattamento, passando da una target-therapy ad una più brutale chemioterapia, di quelle che ti fanno cadere tutti i capelli e ti stendono sul selciato manco fossi stato investito da un carro-armato, e casomai ti è partita pure la metastasi ossea ed al cervello e devi farti altre 30 sedute di radioterapia….allora sai Michele, ci può stare che ti attacchi ad un succo di papaya o ad un cucchiaino di bicarbonato tre volte al giorno per cercare di conquistare altre due settimane…giusto per vedere la pagella del tuo cucciolo, per stringerlo tra le braccia e sbaciucchiarlo di notte, mentre lui dorme e tu no, perché il cortisone fa questo scherzetto…o per andarti a fare un drink col tuo partner in riva al mare…al tramonto…

Sai Michele può succedere che quando sei solo, sulla poltrona di un DH, ed aspetti uno di quei tanti infermieri gentili e sorridenti, dedicati ad attaccare le chemio nella vena, che col tempo si fa sempre più piccola, e si nasconde nel profondo della poca carne che ti è rimasta, come se dovesse fuggire dall’aggressione innaturale di aghi giganteschi, ripensi ad un governo “rottamatore della vecchia politica e fautore del cambiamento”, che per presentare a Bruxelles qualche numero migliore sull’occupazione, ha concesso più all’industriale di turno che alla sicurezza dei lavoratori, così solo perché prima di entrare nel tunnel della malattia, lavoravi, casomai,  all’ILVA di Taranto.

Chissà forse quelle circa 1000 persone che, secondo i dati forniti per l’anno 2017 da AIOM, ogni giorno ricevono una diagnosi di cancro, vorrebbero solo un po’ più di “appropriatezza intellettuale ed indipendenza vera”, da parte di chi pontifica dalle prime pagine di grandi giornali.

Nel frattempo c’è una cosa che noi cittadini, sani più o meno, possiamo avere subito…la riconquista della nostra libertà attraverso la rappresentanza diretta.

I CITTADINI VOGLIONO SUBITO IL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE

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