Un duplice appello per la tutela dei minori stranieri arriva dal Papa e dal Capo dello Stato.
Sono quasi 900 mila, più della metà nati in Italia. Frequentano le nostre scuole (sono il 7% dell’intera popolazione scolastica), parlano italiano, dividono con noi incertezze economiche e mancanza di servizi.
I piccoli stranieri molto spesso non hanno alcun legame con la propria terra di origine e si sentono italiani a tutti gli effetti, eppure talvolta sono trattati come cittadini di serie B.
Papa Benedetto XVI avverte durante l’Angelus: «Il Vangelo insegna ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore. Mentre incoraggio vivamente le comunità cristiane e gli organismi che si impegnano a servizio dei minori migranti e rifugiati, esorto tutti a tenere viva la sensibilità educativa e culturale nei loro confronti, secondo l’autentico spirito evangelico». Sono i giovani la risorsa del futuro, a loro occorre dedicare le nostre attenzioni, investire le speranze di una società più giusta, equa e rispettosa della dignità di ognuno.
Anche un’associazione che da anni è impegnata sul campo, come la Comunità di Sant’Egidio, tramite il suo portavoce Mario Marazziti, spiega: «Dai bambini si deve ripartire per un confronto sui temi dell’immigrazione più sereno e capace di guardare al futuro. I bambini ed i ragazzi di origine straniera che vivono in Italia condividono con i bambini e i ragazzi della loro età – italiani per nascita- gli impegni, i desideri, i problemi, i sogni, le mode e le inquietudini di una cittadinanza e di una identità in formazione, affidata per la sua piena riuscita agli adulti di oggi»
Civicrazia plaude tutte quelle iniziative che puntino a migliorare la convivenza civile. Per questo appoggia e sostiene l’operato concreto delle oltre 4000 associazioni e soggetti aderenti.
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