Acquisti difficoltosi per i disabili nei supermercati
Nei supermercati, che spesso dichiarano di permettere gli acquisti per tutte le famiglie, gli accessi sono quasi sempre difficoltosi per i diversamente abili.
Un problema da considerare e risolvere
Il problema può sembrare irrilevante. Ma non lo è se si considera che non sempre nei grandi supermercati vi sono accessi possibili per i diversamente abili.
Riporto una testimonianza di quanto accaduto recentemente:
“Dicono che vi sono corsie preferenziali per i diversamente abili, come me, ma mentono. Ogni qualvolta” – dichiara arrabbiato Angelo – “sono con mio figlio devo chiedere il favore a tutti coloro che sono alle casse, per i relativi pagamenti, di farmi passare. Ma è tutto inutile perché dovrebbero tornare indietro, dalla parte della corsia occupata, e si lamentano. C’è chi lancia sguardi infastiditi, chi si gira altrove. E c’è chi lascia addirittura la spesa, spazientito, per andare via. Ciò mi offende perché non solo ho limitazioni ma sono anche umiliato”.
Lo sconforto e la rabbia prendono il sopravvento
Parole dure ma sincere. Parole che lasciano trasparire la mancanza di senso civico e di umanità. Ma anche l’incapacità di investire per rendere gli spazi fruibili a tutti.
“Qui a nessuno importa di noi. Il problema è a monte. Ma i capi dei supermercati sono troppo ignoranti per rendersene conto” – ci dice Maria, un’altra persona diversamente abile – “Sono stanca, delusa, arrabbiata. Ogni giorno viviamo in tanti la stessa storia. Ed è come un film visto e rivisto, di cui si conosce a memoria la trama” – dichiara ancora avvilita – “Ho cercato supporto in un giovane commesso. Ma questi ha negato quanto mi aveva detto, dichiarando che lui non ha mai ravvisato quanto io sostenevo. Paura del capo? Non potevo crederci. Ed ho pensato che se questo era l’approccio non si poteva mai auspicare un cambiamento della situazione. Si parla tanto di inclusione, ma si fa ancora poco per i diversamente abili. Ci si riempie la bocca di paroloni. Ma nessuno agisce per cambiare le cose. Finiamola per favore! Qualcuno intervenga!”.
Come rimediare?
Sì, tante parole, niente fatti, è proprio l’ora di finirla e cercare di rimediare prevedendo ingressi, corsie e uscite alle casse di dimensioni adeguate anche per i diversamente abili.
Denunciamo tutti insieme questa ennesima stortura, umiliazione che a volte diventa tortura se sommata alle altre difficoltà che quotidianamente incontrano.
Valeria Garbin
Seguici in X con link a @CivicraziaItaly
0 commenti