Assalti ai treni. E agli autogrill. Agguati, feriti. Ed estremismi politici. Sono solo alcuni degli episodi che caratterizzano le odierne partite di calcio.
Basta con le tifoserie militarizzate e armate
Che questo sport piaccia a tutti è risaputo. E che coinvolga indifferentemente tutte le classi sociali è fuori discussione. Ma la violenza, in realtà, caratterizza non solo gli stadi, quanto anche la strada. E la famiglia. In che modo, quindi, possiamo sconfiggerla? In primis, facendo cultura. Lo sport, infatti, è cultura.
Spesso, però, è anche questione di numeri. Il calcio, non a caso, è uno sport molto seguito e va da sé che risulta difficile controllare molte persone. Senza considerare, poi, il fatto che tale sport, spesso, diviene momento di esibizione per tifoserie, che si militarizzano e si armano.
Alleanze paramilitari e camorra negli stadi; contrastiamo tutti con educazione e tolleranza zero verso ogni violenza, anche verbale
“È in corso un cambio generazionale delle componenti ultras” – spiega Maurizio Improta, dirigente generale per la Pubblica Sicurezza, nonché Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, che continua: “Le tifoserie sono costituite, oggi, da giovanissimi. I rapporti di conoscenza avvengono attraverso i social. Il fenomeno è drammatico perché si creano quelli che vengono definiti gemellaggi. Ma sono, in realtà, delle vere e proprie alleanze paramilitari tra tifoserie”.
Parole forti cui si aggiungono quelle di Antonio Papponetti, dirigente sportivo, arbitro, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri aquilana, ex membro del Comitato regionale abruzzese dal 1894 al 2001, nonché del settore giovanile e scolastico della Federazione Italiana Gioco Calcio dal 2001 al 2004, che spiega: “In uno stadio arriva tutto ciò che c’è fuori e quindi anche la violenza. Per contrastarla occorre educare le future generazioni sin dalla più tenera età. Le curve, poi, si fondano su sistemi criminali. In esse, vi sono infiltrazioni della camorra, omicidi, ritorsioni nei confronti delle società. E tanto altro. Basta ricordare che sono gli stessi ultras a gestire la compravendita dei biglietti, parcheggi e il merchandising pirata dei club ”
E Antonio Papponetti conclude: “Le scuole calcio, inoltre, sono importantissime perché non devono essere un luogo in cui i genitori parcheggiano i propri figli, ma luoghi di condivisione, crescita, da cui i giovani possono imparare tanto”.
Nelle scuole e nelle scuole calcio bisogna sconfiggere ogni violenza e la violenza nello sport. E tolleranza zero rispetto a chi pratica la violenza e a chi incita alla violenza.
Valeria Garbin
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