La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale campano si è conclusa.
Abbiamo assistito all’immancabile bagarre tra i candidati e non solo tra quelli per la poltrona di Presidente. Una marea di liste a supporto dei cinque candidati alla Presidenza e per la scelta dei 50 “fantastici Consiglieri” che, muniti della bacchetta magica di Harry Potter, hanno promesso il rilancio del territorio e la soluzione di tutti i problemi che quei “cattivi” della gestione precedente non hanno saputo affrontare, risalendo così fino al tempo dei Borboni. Ci sono quelli che si sono definiti i nuovi che però fanno capo all’Amministrazione precedente, i semi nuovi che fanno capo all’Amministrazione uscente ed i nuovissimi, quelli che a suon di slogan hanno dimostrato, vedi Governo Nazionale, di essere un’appendice del vecchio, convinti che “il nuovo” si concretizzi nel proporre facce nuove e non metodi nuovi per gestire efficientemente la cosa pubblica, contribuendo ad aumentare l’inflazione di “pesci” dalle scatole di tonno alle sardine.
Ecco la campagna elettorale “contro”, dai toni accesi e basata sull’operazione fango sugli antagonisti e dai programmi elettorali di facciata.
Con questo termine si identificano i programmi che prevedono cose bellissime, che le fanno quasi toccare con mano ma nei quali gli stessi cantastorie credono poco. Ma si deve fare! Avete mai visto un programma elettorale che non parli di lavoro come priorità, di salvaguardia dell’ambiente come necessità e di riforma delle sanità come principio del vivere civile?
Insomma ancora una volta ci hanno propinato la solita pappa.
Quando leggiamo che una delle liste che ha appoggiato la candidatura del Presidente uscente si chiama ‘Più Campania in Europa’ con De Luca, lo stesso De Luca che stava facendo perdere l’occasione all’Italia ed alla Campania in particolare per l’avvio della quinta Macroregione: quella Mediterranea, la più grande, la più ricca di opportunità vere, la più delicata in termini di criticità. Per fortuna questa opportunità non si è persa solo grazie al Difensore Civico Regionale, l’Avv. Fortunato, sostenuto coesivamente da oltre 4.000 Associazioni abituate a vivere tutti i giorni tra i problemi veri della gente. Gettando il cuore oltre l’ostacolo ha difeso con le unghie e con i denti questa opportunità realizzando, senza l’ausilio della politica, la nascita della citata Macroregione attraverso un iter lungo e travagliato.
Ma quando ci sono opportunità per i cittadini, qualcuno dovrà pure sopperire alle inefficienze e negligenze della malapolitica ed in Campania questo ruolo lo svolge solo il Difensore Civico regionale.
Una figura osteggiata dal Governatore uscente che invece di considerarlo un alleato ha scelto di perdere tempo e soldi (della Regione Campania e ciò dei contribuenti) per combattere le sue iniziative, come nel caso del Regolamento per la partecipazione dei cittadini realizzato nel Comune di Sassano in virtù del principio di sussidiarietà, sancito già nel trattato di Maastricht del 1992, inserito nell’Art. 5 punto 3 del Trattato di Lisbona. E oggi ci propinano “Più Campania in Europa” con De Luca? Certo nemmeno il precedente Governatore aveva fatto di meglio: addirittura aveva nominato un Difensore Civico Regionale senza i titoli necessari per ricoprire quella posizione, costringendo l’Avv. Fortunato ad anni di ricorsi.
Eppure esiste una lista in appoggio a Caldoro: “Identità regionale-Macroregione Sud”. Il mondo va avanti, abbiamo la Macroregione Mediterranea della quale fanno parte tutti i Paesi Europei ed Extraeuropei che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e questi parlano ancora di Macroregione Sud che non vuol dire niente.
Morale della favola: non pensate che siccome prenderete qualche voto per l’apparato e per le clientele siete la soluzione. Siete voi il problema ed il partito degli astensionisti ve lo sta dimostrando in ogni occasione. Sarebbe il caso che cominciaste a mostrare un po’ di rispetto per i cittadini campani facendo tutti un passo indietro. Comporterebbe un notevole passo avanti per tutta la comunità.
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