Da un po’ di tempo stiamo assistendo ad episodi sempre più frequenti di bullismo e cyberbullismo, che si concludono con il suicidio della giovane vittima.
Il Bullismo
Il bullismo è un fenomeno che accade quando uno studente è prevaricato e vittimizzato ed esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni. L’azione offensiva può essere esercitata con diverse modalità: con offese, minacce, usando la forza con contatto fisico, oppure escludendo la vittima parlandone male con gli altri compagni.
Il bullismo, purtroppo, è un fenomeno diffuso soprattutto nelle scuole e le motivazioni possono variare per questioni religiose, differenze culturali o di comportamento, che diventano poi un pretesto per la violenza.
Il cyberbullismo
Il cyberbullismo ha le stesse caratteristiche del bullismo tradizionale, con la particolarità che questo si manifesta attraverso la rete internet, in diverse forme e con conseguenze potenzialmente più gravi del bullismo offline. Si può manifestare attraverso la diffusione di foto o informazioni private della vittima senza il suo consenso, oppure attaccando la vittima attraverso mezzi digitali, come messaggi online, post sui social media o email minatorie.
La vittima e il bullo: motivi che spingono al comportamento aggressivo
La vittima passiva è o diventa incapace e insicura di reagire agli insulti, di solito ha un comportamento ansioso sottomesso e associato alla debolezza fisica.
Il bullo invece ha un comportamento aggressivo, mostrando problemi di concentrazione a scuola, iperattività che genera reazioni negative da parte dei compagni della classe, che si associano all’azione violenta assumendo il ruolo di seguaci.
La sua aggressività a volte si rivolge anche a genitori ed insegnanti.
Tra le cause del comportamento violento, gli studi hanno rilevato che vi è il forte bisogno di potere e dominio, o anche le condizioni familiari inadeguate in cui i bulli sono cresciuti, o ancora l’avere assistito a scene di violenza perpetrate da altre persone.
Allarme sociale
Per gli esperti è allarme tra gli adolescenti, dove paura, solitudine, disagio e rabbia sono solo alcuni degli stati d’animo con cui bambini e ragazzi sono costretti a fare i conti, ogni giorno. Storie di dolore e sopraffazione di cui la cronaca, ogni giorno, è piena.
Ragazzi bullizzati da coetanei con azioni che agli occhi di chi li commette sembrano uno scherzo, ma non lo sono tant’è vero che troppo spesso queste azioni vili sfociano in tragedie.
Le statistiche ci dicono che il suicidio rappresenta la seconda causa di morte tra i giovani, (dati dell’Organizzazione mondiale della sanità risalenti al periodo antecedente alla pandemia), e che con l’avvento del Coronavirus si è determinato un aumento di questi tragici episodi. Diverse ricerche mostrano che nell’ultimo anno e mezzo i ragazzi fra i 12 e 18 anni hanno pagato un costo altissimo sia in numero di suicidi che di disturbi psichici. Il lockdown, la didattica a distanza e la mancanza di interazioni sociali sono fattori che hanno aumentato il malessere dei nostri ragazzi. Scuola e famiglia costituiscono la principale barriera per fermare il dilagare della violenza che si manifesta spesso tra i banchi di scuola o sullo schermo di uno smartphone.
Necessità di prevenzione per infondere consapevolezza
La prevenzione nei confronti di questo tragico fenomeno, si potrebbe attuare attraverso progetti d’intervento sia a livello scolastico che individuale, con incontri tra insegnanti e genitori, giornate di dibattito, somministrazione di questionari, attività positive comuni, colloqui individuali con bulli e vittime e relativi genitori.
In questo modo aumentando la consapevolezza, si potrebbe evitare che in alcuni casi il fenomeno del bullismo possa condurre al suicidio, che agli occhi dei giovani perseguitati rappresenta l’unica alternativa possibile.
Civicrazia e lo Sportello Telematico a disposizione per contribuire alla consapevolezza
Civicrazia attraverso lo Sportello Telematico raggiungibile all’indirizzo https://www.civicrazia.org/sportello-telematico/ offre informazioni e primo orientamento a tutti i Cittadini, anche giovani e genitori sui servizi di carattere sociale, con un’ azione messa in campo per andare incontro a ogni singolo individuo che si ritrovi in uno stato di difficoltà o di necessità di aiuto, contribuendo in questo modo ad una maggiore consapevolezza.
Infatti solo i giovani consapevoli dei propri diritti potranno essere i cittadini protagonisti del domani, per una società partecipativa, inclusiva e meritocratica!
MariaSilvia De Luca, Avvocato
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