Ott 16, 2010 | Notizie | 0 commenti

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DALL’HOMO ERECTUS ALL’HOMO RECTUS

BraveheartChi era il leader nell’antichità? Chi è il leader oggi?
Da Achille a Obama, secoli di storia evolutiva del significato di questa parola poliedrica, che, dall’accezione di condottiero sfuma a quella di capo, per incarnarsi in quella di re, e da ultimo, di uomo politico.

La prestanza fisica, requisito essenziale del leader nell’antichità, viene soppiantata dall’appartenenza ad un gruppo, che, come emerge dalla figura di Carlo Magno, del “clan” dei Carolingi, procura un’influenza immensa.
Il salto socio-culturale, dalla caccia all’agricoltura, è anche un salto di qualità della leadership, qualità che si trasforma nel possedere più granaglie, più bestie ed infine più merci possibili, fonte di accumulo di potere.

Se nella società moderna l’emblema dell’attitudine al comando è Napoleone, narcisista ed al contempo machiavellico, chi incarna l’ideale contemporaneo?

Capacità comunicativa e prestanza fisica, retaggio, quest’ultima, del mito mai decaduto dell’eroe omerico… ma siamo sicuri che queste doti bastino?

Molto probabilmente si tendono a trascurare molti altri fattori: potere decisionale, rettitudine, disponibilità, capacità di saper dare l’esempio, e non ultimo, intelligenza emozionale indirizzata a “buon fine”. Sono queste le doti che contraddistinguano il leader civicratico.

(Francesca Toncli) 

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