In tutta Italia, come risulta dagli ultimi dati allarmanti, contratti a termine imposti, lavori in forme variegate, in appalto, in somministrazione, stagionali, con voucher, intermittenti, a collaborazione, a partita Iva, con orari ridotti, a richiesta, irregolari, minano la qualità del lavoro e la dignità del lavoratore.
LETTURA DEI DATI SULL’OCCUPAZIONE
Nella semplice lettura dei dati sull’occupazione, secondo i dati ufficiali del Ministero del Lavoro, 120 mila persone lavorano come studenti, 100mila sono lavoratori autonomi, 23mila sono lavoratori interinali (e la quota di tale occupazione è in Italia tra le più alte in Europa) e 2mila lavorano tramite piattaforma digitale.
L’OCCUPAZIONE E’ SEMPRE PIU’ PRECARIA
Le lavoratrici e i lavoratori a termine in Italia secondo l’Istat sono circa 3 milioni. Stando alle rilevazioni Inps (Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo 2022), nel settore privato la retribuzione media annua è di 10.400 euro e il numero di giornate retribuite 155, pari a circa 6 mesi. Si tratta soprattutto di giovani under 35 (il 48,9%), più uomini che donne (52,4% contro 47,6%). Tra i settori spiccano noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese (21%) e alloggio e ristorazione (15%). Ma è anche nei settori pubblici la precarietà è la nota dominante: oltre 500 mila le persone occupate a termine. Fra questi: più di 106 mila nella pubblica amministrazione, dalla sanità alle funzioni locali; quasi 205 mila docenti nella scuola; altri 200 mila lavoratori circa dei settori della conoscenza (scuola, ricerca, università, alta formazione).
UN APPELLO A GOVERNO E PARLAMENTO
Se prevale ovunque la precarietà, significa una cosa sola: che si è poveri e insicuri seppure annoverati fra quanti lavorano. Sono problemi essenziali ed esistenziali e non vanno considerati solo, come fanno molti, come una componente dell’attuale scenario macroeconomico e di finanza pubblica. Emerge oggi una situazione per cui occorre che Governo e Parlamento intervengano. Attendiamo, per tale emersa gravità, che già vi siano interventi nel Collegato Lavoro.
INSTABILITA’ COME FATTORE DI GRAVI PERICOLI
La percezione di instabilità che si associa a forme occupazionali temporanee può favorire, soprattutto nelle persone maggiormente a rischio (donne, giovani, persone con vulnerabilità ed esperienza di migrazione), maggiori difficoltà nel formulare piani e progetti personali e professionali per il proprio futuro, barriere allo sviluppo professionale, rischi di esposizione a scelte illegali e comunque perdità di identità, ansia, angoscia profonda.
Civicrazia da sempre, anche tramite il suo Sportello telematico, dà ogni supporto e assistenza affinchè sia rispettata la dignità del lavoro, combattuta l’umiliazione, garantita ogni tutela e assicurato un futuro sicuro, dignitoso, soddisfacente, come ha diritto ogni essere umano.
Enesto Marino
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