A Napoli giunge per bocca del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a non smarrire, nelle polemiche politiche, "il senso dell’interesse generale".
Riprendendo l’esempio lasciato da Enrico De Nicola, in occasione della commemorazione per i 50 anni dalla morte, Napolitano invita ad una maggiore civicratica collaborazione tra le diverse correnti politiche.
"La libera dialettica di posizioni e di ruoli tra maggioranza e opposizione – spiega il Capo dello Stato – non esclude che si riproponga in momenti di serie prove per il Paese, l’esigenza di non smarrire il senso del comune interesse nazionale".
Dal primo Presidente della Repubblica "abbiamo ancora molto da imparare", in primis occorre rispolverare il suo "supremo tenace attaccamento alla necessità di un clima di unità nazionale".
Non formalismo, semmai correttezza e rigore nell’esercizio “da parte di ogni soggetto istituzionale, del proprio ruolo e dei propri poteri, rispettandone sempre i limiti invalicabili".
Nello stesso senso il Presidente della Camera Gianfranco Fini, rifacendosi all’operato di Enrico De Nicola, ha citato come esemplare "la sua costante attenzione agli interessi superiori del Paese, un prezioso insegnamento sulla via di un rinnovato senso della coesione nazionale, sulla riaffermata appartenenza di tutti gli italiani alla stessa comunità nazionale".
“Senza passione è difficile affermare la partecipazione dei cittadini”, spiega Fini. Proprio per ciò sempre di più oggi è evidente “L’esigenza di valori unificanti e condivisi, essendo comunque accettata l’idea che in un sistema bipolare ciò che unisce è altrettanto importante di ciò che divide".
Scopi espressamente civicratici: passione per la legalità, condivisione, partecipazione al bene comune.
Civicrazia con la forza delle oltre 4000 Associazioni che ne fanno parte chiede proprio il rispetto di valori chiari e trasparenti, che finalmente uniscano il Paese restituendo al Cittadino il ruolo di Protagonista.
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