Con il piccolo Carlo per i diritti compressi delle persone con disabilità
Al piccolo Carlo, un bimbo di Cicciano con disabilità fisica, non viene consentito di recarsi con i compagni a scuola perché, nonostante due scuolabus in dotazione al comune, nessuno possiede la pedana per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Grazie al coraggio della famiglia di Carlo che ha denunciato pubblicamente le condizioni del figlio e all’associazione Uildm, è emerso che i disabili e nello specifico i bambini, a Cicciano, sono sempre stati esclusi dal servizio del trasporto pubblico scolastico perché l’amministrazione non ha mai voluto recepire la convenzione dell’Onu volta a garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Sulla vicenda è intervenuto con vigore il Difensore Civico Giuseppe Fortunato, chiedendo concrete spiegazioni e facendo aprire un’indagine. Il Difensore Civico ha annunciato che, all’esito di una sentenza del Consiglio di Stato sui poteri commissariali, valuterà la percorribilità di gravi provvedimenti rispetto a una “situazione mostruosa”.
Alla fine l’amministrazione ha dovuto proporre una soluzione ma essa è molto bizzarra, sicuramente per molti aspetti una toppa peggiore del buco.
Il Comune ha imposto al piccolo Carlo un servizio di trasporto ad personam ove un’autoambulanza marchiata dell’associazione infermieristica lo preleva da casa e da solo lo accompagna a scuola.
Carlo viaggia ogni giorno solo e discriminato su un’autovettura destinata all’assistenza ai malati.
E’ un’offesa senza fine, un pugno nello stomaco per la famiglia e per la comunità civile, tutta!
Dinanzi a questi diritti negati e all’impegno incessante dall’origine dell’associazione Uildm, del suo battagliero Presidente Giovanni De Luca, del sostegno appassionato della consigliera comunale Avv. Annunziata Coppola, di tante famiglie e Associazioni la vicenda è divenuta oggi una grande battaglia nazionale di giustizia che finirà anche nelle aule giudiziarie. La famiglia del piccolo Carlo ha anche dato mandato al legale per agire dinanzi al TAR per la tutela dei diritti del proprio figlio in quanto al bambino, in unica soluzione, gli è stato negato il diritto allo studio e nel contempo è stato sottoposto ad una discriminazione sociale per il suo stato di disabile.
Con il piccolo Carlo sono tutti coloro che credono nel rispetto della dignità umana.
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