Domanda: “Gentile Consigliere Federico Romani, quali sono le sue considerazioni sul caso del Difensore Civico Avv. De Vecchi, in considerazione della seduta del Consiglio il prossimo 1 febbraio ? Come si esprimerà nel merito in quella occasione?”
Risposta: “Il bando pone dei criteri per quanto riguarda la selezione dei candidati. Tali criteri devono essere rispettati dalla Commissione che si occupa di approvare le candidature pervenute. Ritengo però che ci siano alcune indicazioni troppo stringenti e che sia opportuno rivederle. Sia la Pubblica Amministrazione sia il cittadino agiscono nell’interesse comune: è quindi inopportuno partire dal presupposto che la Pubblica Amministrazione compia azioni a danno del cittadino. Possono verificarsi talvolta controversie che il Difensore Civico può risolvere, su istanza del cittadino che ne richieda l’aiuto, prima che sfocino in ricorsi al TAR velocizzando quindi la risoluzione di queste delicate situazioni. Per me l’esperienza è una delle competenze che il Difensore Civico deve avere. Lio , il precedente Difensore, forse non aveva i titoli di competenza a livello di percorso di studi, ma aveva una grande esperienza nella pubblica amministrazione, a tutti i livelli, e ha portato avanti un lavoro ammirevole riconosciuto anche dalle opposizioni. La faccenda di De Vecchi va chiarita. È importante dare un buon esempio ai cittadini di una Pubblica Amministrazione ben governata e coerente con i principi cardini di trasparenza e legalità. Egli dichiara apertamente di non aver uno dei requisiti richiesti. Era quindi compito della commissione , delegata all’approvazione delle domande pervenute, definire motivatamente la invalidità della sua candidatura. Essendo De Vecchi avvocato la Commissione può aver applicato questa competenza come equivalente rispetto al criterio oggetto del contenzioso. Se la Commissione ha scelto senza fare la comparazione tra i candidati, come previsto dalla legge, e non sono state fatte le dovute verifiche istruttorie, è necessario capire cosa sia successo. Se invece e’ stato preso in esame e dichiarato equivalente il suddetto criterio allora c’è da capire se l’interpretazione sia corretta o meno, come già dichiarato da alcuni esponenti. Nel bando si fa riferimento alla possibilità di una oppure un’altra titolarità, posseduta da De Vecchi. Sta di fatto che mi riservo di ascoltare il dibattito in aula per definire al meglio la mia posizione sulla votazione della mozione”.
Ringraziamo il Consigliere Romani. Come risulta dal dibattito in aula, nessuno ha avuto l’ardire di affermare assurdamente che basta essere avvocato per cancellare la necessaria esperienza dirigenziale o assimilata, richiesta espressamente dalla legge regionale sul Difensore.
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