La corruzione è vicina a noi più di quanto non si pensi.
Questa potrebbe essere la sintesi dell’italico pensiero in merito alla presenza e al diffondersi della corruzione all’interno della nostra società. E’ quanto emerge dal rapporto di Transparency International, l’associazione non governativa e no profit, parte di un network globale, che si propone di combattere la corruzione.
L’indicatore utilizzato, ovvero il Barometro Mondiale della corruzione – GCB (Global Corruption Barometer) – “mappa” in modo analitico tramite una rigorosa e qualificata indagine demoscopica, la visione che del fenomeno della corruzione maturano, anno dopo anno, i cittadini comuni.
Ecco quindi che in Italia, oltre un milione di nostri concittadini (il 3,8% della popolazione adulta) ha pagato tangenti o è stata concussa. Il 40% non si fida di nessuna delle istituzioni esaminate; quasi massima e dilagante – secondo i punti previsti – è la corruzione percepita verso i partiti politici e il Parlamento. Va un po’ meglio, ma non si salvano del tutto, neanche Polizia ed Enti religiosi.
Infine, secondo gli otre 91.000 intervistati in 86 paesi, oggi nel mondo c’è più corruzione rispetto a soli tre anni fa. C’è da dire almeno che, in questo, gli italiani non sono soli in questo pensiero: simili risultati sono emersi in Francia e Regno Unito, mentre un trend ancora più negativo emerge in Germania.
Indubbiamente il dato può servire ad avanzare una riflessione: soprattutto in quegli ambienti che di questa indagine sono stati oggetto d’analisi, Civicrazia da tempo pone una questione morale a favore della trasparenza e dell’accessibilità dei cittadini alla Cosa Pubblica.
Chi chiediamo: se questi risultati rappresentano l’espressione della “voice of people”, quanto si fa oggi da parte delle classi di potere per cercare di ribaltare questa percezione?
Secondo Maria Teresa Brassiolo, Presidente di Transparency International Italia, “il costo della sfiducia è un costo altissimo nelle società e nelle economie”, un costo che non possiamo permetterci.
Il senso di sfiducia, palpabile, deve essere combattuto attraverso azioni e gesti concreti che puntino alla trasparenza dell’azione amministrativa, punto nevralgico anche della nostra azione civicratica.
Trasparenza e attivismo dei cittadini sono le chiavi di volta in questa possibile svolta, come sottolineato dalla stessa Presidente Brassiolo: “L’85% degli intervistati sosterrebbero chi denuncia casi di corruzione o di abusi: ciò conforta se si pensa all’opera di sostegno che stiamo conducendo per l’introduzione legislativa del cosiddetto whistleblowing, la protezione a chi denuncia reati all’interno delle organizzazioni. A noi piace usare l’espressione “vedette civiche” in senso più esteso, poiché si è convinti che solo da una diretta assunzione di responsabilità dei singoli cittadini che il problema della corruzione potrà essere debellato nelle sue forme endemiche e pervasive che purtroppo si stanno diffondendo nel mondo intero”.
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